L’accertamento risale all’anno scorso ed ancora si aspetta una risposta da Roma: l’azienda ha presentato le sue controdeduzioni. La vicenda è stata però evocata oggi dal presidente della Toscana Enrico Rossi e dalla vice presidente Monica Barni, in un intervento sull’Huffington Post a difesa del diritto allo studio. Il punto di partenza – l’accertamento dell’agenzia delle entrate – è tecnico: di fatto si contesta al Diritto allo studio toscano (ma anche al Friuli Venezia Giulia e presto ad altre Regioni) di aver applicato un regime proprio di enti commerciali, in particolare per la mensa degli studenti, con la possibilità di stornare l’Iva pagata da quella riscossa e, nel caso di differenza negativa, chiedere un rimborso. Cosa che per oltre dieci anni l’agenzia delle entrate ha regolarmente autorizzato.
Ma il tema è più ampio. (continua)