Si è tenuto «un incontro positivo e fruttuoso» tra il presidente della Regione e il ministro della Transizione Ecologica, che ha posto la definizione del FER2 tra le priorità illustrate in Parlamento
Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha illustrato questa settimana in Parlamento – davanti alle commissioni congiunte Ambiente ed Industria – le linee programmatiche che caratterizzeranno il nuovo dicastero, soffermandosi soprattutto sui capisaldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) atteso in Europa entro fine aprile, e il giorno successivo ha incontrato per la prima volta il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
L’orizzonte condiviso è quello di una Toscana carbon neutral, ovvero uno scenario in cui le emissioni antropiche sono ridotte tanto da essere completamente bilanciate dalla capacità degli ecosistemi locali di assorbire CO2.
Quello con Cingolani è stato «un incontro positivo e fruttuoso, utile per ben inquadrare le azioni nell’ambito del Recovery Plan per quanto riguarda l’ambiente e in particolare la riqualificazione e lo sviluppo del polo di Piombino», come dichiarato da Giani al termine del confronto – al quale ha partecipato anche Gianni Anselmi, consigliere delegato dal presidente sulla questione – avuto con il ministro della Transizione Ecologica.
«L’obiettivo principale dell’incontro – ha continuato Giani – è stato quello di focalizzare l’attenzione sul polo di Piombino affinché possa rigenerarsi grazie alle bonifiche ambientali, la realizzazione del forno elettrico, elemento fondamentale per la competitività, e una riconversione green. Su questo abbiamo trovato disponibilità da parte del ministro che ha ben compreso le esigenze del territorio».
Il governatore e il ministro hanno affrontato poi l’argomento trasporti, che nel PNRR rientra nella missione “infrastrutture per una mobilità sostenibile”, le azioni necessarie per l’economia circolare e lo sviluppo della geotermia.
«Tutte questioni – ha concluso Giani – che potranno rendere nel 2030 la Toscana una delle prime regioni decarbonizzate d’Italia, con infrastrutture e programmi capaci di ridurre le emissioni di CO2 da una parte e dall’altra assorbire quella presente in atmosfera».
L’obiettivo carbon neutral, che nel Programma di governo di Giani è previsto per la Toscana «ancor prima del 2050», del resto è proprio questo: uno scenario in cui le emissioni antropiche di gas serra vengono ridotte anche se naturalmente non arrivano a zero, ma vengono completamente compensate dalla capacità degli ecosistemi locali di assorbire CO2.
Su questo fronte la Toscana non parte da zero, ma anzi può vantare già sul proprio territorio l’unica area vasta d’Europa – e probabilmente al mondo – carbon neutral, un traguardo tagliato dalla Provincia di Siena esattamente dieci anni fa, come certificano i bilanci dei gas ad effetto serra elaborati dai ricercatori del gruppo di Ecodinamica dell’Università di Siena e certificati ISO 14064.
Un traguardo importante quanto poco conosciuto, raggiunto non a caso anche grazie al contributo della geotermia, una fonte rinnovabile dalla quale arriva il 92% dell’elettricità prodotta localmente.
Nel merito, durante il suo intervento in Parlamento, Cingolani ha sottolineato come sia necessario «definire il decreto – atteso ormai da anni – relativo agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (cd. FER2)», un tema sul quale la comunità geotermica si spende costantemente da tre anni.