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Terni, geotermia: un convegno per saperne di più. «Nessuna emissione o rischi per la salute»

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Protagonista della giornata di dibattito il progetto in fase di approvazione al Mise, e oggetto di polemiche, di Castel Giorgio

Fonte: Umbria 24.it

Autore: Umbria 24.it

Il tema del convegno era di stringente attualità: ‘L’energia pulita e sicura. Etica, innovazione e sviluppo in Umbria’. E al Centro multimediale di Terni, per iniziativa dal Centro studi Malfatti e dal Festival dell’energia, il tema è stato affrontato da diversi punti di vista.

Le possibilità Soprattutto grazie ad Adele Manzella, del Cnr e di Francesco Colelli, di Archimede solar energy, l’occasione è stata sfruttata per tentare un approfondimento a tutto campo sul tema delle energie rinnovabili, che stanno trovando terreno di grande sviluppo in Umbria e nella provincia di Terni, in particolare.

Castel Giorgio Il convegno è stata l’occasione per rilanciare il progetto, il cui iter di approvazione è in corso presso il Mise, di un impianto geotermico per la produzione di energia elettrica nella zona di Castel Giorgio, «con una tecnologia in grado di sfruttare risorse geotermiche a media entalpia, che permetterà di occupare da 20 a 40 persone, versando inoltre ai comuni interessati (oltre a Castel Giorgio c’é anche Acquapendente, nel Lazio; ndr) un contributo di circa un milione e mezzo di euro ciascuno».

La Regione Silvano Rometti, l’assessore all’ambiente della Regione, in un messaggio inviato agli organizzatori, ha ricordato che «Da anni, la Regione persegue con convinzione iniziative di sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili. I risultati, in termini di energia prodotta e di standing dei progetti sviluppati, ci confortano nel proseguire in questa direzione. Crediamo che in questo periodo di crisi economica, la green economy debba essere un volano da utilizzare al massimo, per lo sviluppo di occupazione di qualità sul territorio».

Le cautele Ma, aveva ricordato di recente lo stesso Rometti, «vista la rilevanza territoriale del progetto abbiamo stabilito di attivarci in maniera condivisa per una valutazione ancora più ampia e approfondita delle criticità che l’impianto potrà determinare nell’area dell’Alfina, a cavallo tra le nostre due regioni. A questo scopo, ribadiamo la volontà di coinvolgere tutti i portatori di interesse, a partire dalle associazioni ambientaliste e dai comitati di cittadini delle comunità locali affinché siano presi in esame tutti gli aspetti relativi al progetto, ora in fase di valutazione di impatto ambientale (Via), a livello nazionale».

L’azienda Albero Bottai, progettista di Itw Lkw Geotermia Italia, che vuole realizzare l’impianto, garantisce che «abbiamo progettato gli impianti pilota adottando le tecnologie più avanzate a livello mondiale. Per questo, a differenza delle precedenti tecnologie geotermiche (tipo quelle  impiegate sul monte Amiata – i nostri impianti non avranno emissioni in atmosfera, non emetteranno cattivi odori, non avranno torri, non nuoceranno in alcun modo alla salute né all’indotto produttivo locale».

Tema di attualità L’argomento, nel senso più ampio, è di stringente attualità, nel ternano: gli ambientalisti non perdono occasione per tenere alta l’attenzione sui temi relativi ai rischi di inquinamento: la ‘galleria dei veleni’ Tescino, ma anche gli inceneritori ed i biodigestori ‘sospetti’ sono oggetto di costanti richiami da parte loro, a dimostrazione di una sensibilità diffusa della quale è neccesario tenere conto.

Fare chiarezza Secondo Alessandro Beulcke, presidente del Festival dell’energia, «iniziative come questa testimoniano l’assoluta centralità della questione rinnovabili, attorno alla quale è fondamentale costruire un dibattito trasparente e costruttivo. L’esperienza umbra è certamente esemplare in ragione dell’approccio di responsabilità, attenzione all’ambiente e apertura al dialogo da parte delle aziende e delle istituzioni. Ci auguriamo che queste occasioni di incontro possano contribuire a sgombrare il campo da preconcetti e strumentalizzazioni, in modo da cogliere appieno le opportunità che l’innovazione energetica offre, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente».