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Teleriscaldamento geotermico: il punto nel workshop GeoCom di Monterorotondo Marittimo

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L’appuntamento organizzato martedì 10 dicembre a Monterotondo Marittimo si inserisce all’interno delle attività del progetto europeo GeoCom-Geothermal Communities, di cui CoSviG è partner, nell’ambito dell’iniziativa CONCERTO

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il workshop “Geotermia e fonti rinnovabili come fattori di sviluppo economico sostenibile”, che si è svolto a Monterotondo Marittimo martedì scorso, è una delle attività di disseminazione e formazione –previste nel programma GeoCom-Geothermal Communities- volte alla diffusione di una maggiore consapevolezza riguardo alle opportunità e le potenzialità offerte dalle energie rinnovabili in generale e dalla geotermia in particolare.
Il seminario, rivolto a tutti gli Enti Pubblici geotermici o comunque interessati allo sviluppo della geotermia e delle altre energie rinnovabili, alle aziende del settore, ai decision makers e agli stakeholders, è stato anche l’occasione per fare il punto sui sistemi di teleriscaldamento geotermici e sulle opportunità offerte per le economie locali dalla crescita dell’utilizzo dei fluidi endogeni (sia a media che a bassa entalpia) e delle altre fonti di energia rinnovabile.
Ad aprire il seminario è stato il Sindaco di Monterotondo Marittimo Alessandro Giannetti che, dopo aver rivolto un saluto di benvenuto ai partecipanti, ha rilevato l’importanza di sviluppare sistemi di teleriscaldamento ad energia geotermica come quello in via di realizzazione nel comune di Montieri, che è uno dei tre siti pilota (assieme a Morahalom in Ungheria e Galanta in Slovacchia), previsti da GeoCom-Geothermal Communities, un programma cofinanziato dalla Commissione Europea, volto alla dimostrazione ed applicazione delle migliori tecnologie disponibili per l’utilizzo dell’energia geotermica, sia da sola sia in sinergia con altre fonti energetiche rinnovabili e con misure innovative di efficientamento energetico.
«Si tratta di iniziative importanti –ha detto Giannetti- che portano con sé grandi benefici per la popolazione, anche se in corso di realizzazione possono arrecare momentanei disagi. Occorre, dunque, diffondere una cultura nuova e una maggiore conoscenza riguardo alle potenzialità offerte dalle energie rinnovabili».
Le energie rinnovabili e in particolare la geotermia e l’uso delle biomasse rappresentano, tra l’altro, l’asse portante delle strategie energetiche della Regione Toscana, come emerge dal nuovo Piano Ambientale ed energetico (PAER) -che la prossima settimana sarà presentato al tavolo di concertazione- come ha ricordato nel suo intervento introduttivo il Presidente di CoSviG, Piero Ceccarelli.
«Tra gli obiettivi che la Regione ha giudicato prioritari –ha detto Ceccarelli- c’è la messa a frutto di parte del patrimonio boschivo toscano per produzione energetica da biomasse e lo sviluppo della geotermia a bassa e media entalpia».
Un settore quello legato all’uso della geotermia che, ha spiegato il Presidente di CoSviG, sta vivendo un momento di dinamismo grazie alla riforma operata con il decreto legislativo 22 del 2010 che ha, di fatto, attuato la liberalizzazione del mercato geotermico.
«In Toscana sono stati presentati oltre 40 permessi di ricerca –ha ricordato Ceccarelli- anche se, tuttavia, non si è ancora arrivati ad interventi di perforazione o sfruttamento. Ma anche nell’ambito dei comuni che conoscono bene la geotermia, perché hanno ampie quantità di risorse da tempo usate nel proprio territorio, troviamo a volte delle grandi difficoltà nella ricezione di progetti che abbiano carattere innovativo, come sono ad esempio i cicli binari».
«Credo –ha aggiunto Ceccarelli- che sarebbe auspicabile un maggiore entusiasmo da parte loro anche per far comprendere meglio le opportunità che ne possono nascere e rispondere in maniera consapevole alle istanze contrarie allo sviluppo della geotermia e delle altre fonti rinnovabili. E’ sicuramente necessario perseguire l’obiettivo di minimizzare al massimo gli impatti ambientali, ma occorre  dar voce alla maggioranza silenziosa che crede in questo sviluppo per evitare che una minoranza, spesso  chiassosa, ne metta in seria discussione la sua applicabilità».
«CoSviG –ha spiegato il Presidente– è impegnato in questo momento nella realizzazione di un progetto innovativo, un impianto a ciclo binario di 5 MW di potenza che riteniamo importante realizzare, perché non possiamo e non dobbiamo semplicemente proseguire sulla strada iniziata cento anni fa con la prima centrale geotermoelettrica ma sperimentare nuove strade per cogliere le opportunità che la geotermia può offrire su tutta la filiera. Crediamo che sia necessario lavorare insieme per sfruttare tutte le possibilità offerteci anche dalla nuova strategia energetica della Regione Toscana, che potrà essere per di più l’occasione per cambiare l’atteggiamento culturale nei confronti delle energie rinnovabili in generale, e della geotermia in particolare».
Oltre all’approccio culturale, non sempre benevolo nei confronti della geotermia e delle altre fonti rinnovabili, c’è anche un problema che riguarda le normative di settore, come ha sottolineato il Sindaco di Pomarance, Loris Martgnoni.
«Una normativa -ha detto Martignoni- fatta di competenze a volte confuse, di passaggi burocratici molto lunghi, di procedure autorizzative dai tempi lunghissimi, che di sicuro tendono a scoraggiare gli investimenti, soprattutto privati».
Il Sindaco di Pomarance si è detto comunque convinto dell’opportunità di riprendere attivamente in considerazione lo sviluppo delle medie e basse entalpie nel settore geotermico e delle altre fonti rinnovabili ed ha annunciato la necessità riguardo al teleriscaldamento di Pomarance di realizzare nuovi investimenti, per adeguare la rete.
Di teleriscaldamento e delle prospettive di sviluppo e di diffusione delle reti ha parlato, nel suo intervento, Roberto Amidei, direttore di GES, riaffermando la necessità di un quadro normativo di riferimento più stabile, per permettere maggiori garanzie di ammortizzare gli investimenti necessari.
«Occorre comprendere –ha detto Amidei– che si tratta di operazioni che hanno un interesse forte per la collettività ma che richiedono investimenti importanti di solito ammortizzabili in tempi abbastanza lunghi».
«In Toscana –ha continuato il direttore di GES- non abbiamo impianti di grandi dimensioni, perché i nostri teleriscaldamenti sono essenzialmente quelli basati su energia geotermica e diffusi nelle zone dove c’è un’alta disponibilità della risorsa, ovvero una fonte energetica ad un costo relativamente basso. In altri casi la redditività dell’operazione è motivata da cubature importanti, dal numero di utenze potenzialmente allacciabili e, appunto, dalla prossimità della risorsa energetica. Quando la redditività non è assicurata in maniera totale o parziale da questi elementi, occorre, qualora si voglia proseguire nell’operazione, riuscire ad individuare degli strumenti di finanziamento che consentano di ridurre i tempi di ammortamento o l’impegno economico totale».
Anche l’intervento di Loredana Torsello di CoSviG ha sottolineato la necessità di disegnare un quadro normativo meno farraginoso dell’attuale non solo in Italia ma anche nel contesto d’europeo. Un’esigenza che ha dato vita anche ad un progetto specifico, il GeoDH (GEOthermal District Heating) volto all’individuazione delle criticità e degli ostacoli allo sviluppo dei teleriscaldamenti geotermici all’interno dei quadri normativi dei singoli Stati partecipanti al progetto.
«Devo dire –ha spiegato Loredana Torsello- che siamo già ad uno stadio avanzato del progetto, avendo individuato diversi elementi quantomeno migliorabili all’interno della normativa specifica. Stiamo facendo al momento circolare tra i membri una proposta che poi sottoporremo ai vari Ministeri competenti, sperando, ovviamente, in una reazione positiva e in provvedimenti legislativi che migliorino il quadro globale».