Nella regione dell’Île-de-France, che ha il suo cuore nella città di Parigi e può vantare flussi turistici tra i più robusti al mondo, è la geotermia la fonte di energia rinnovabile più importante: è in quest’area infatti che si sviluppa la più grande rete di teleriscaldamento geotermico d’Europa, quella di L’Haÿ-les-Roses, Chevilly-Larue et Villejuif.
Dal 1984 – anno della sua inaugurazione -, la rete – gestita dalla società pubblica Semhahc – ha visto nei giorni scorsi l’inserimento di un ulteriore tassello, con l’apertura di una nuova centrale geotermica a Villejuif.
Attingendo a un serbatoio di acqua calda (tra i 56 e gli 85 °C) situato a 1.850 metri nel sottosuolo della Île-de-France, l’impianto sarà in grado di abbassare in modo sensibile la bolletta energetica per gli abitanti, che andranno a pagare 47 euro per ogni MWht consumato, a fronte di un costo medio pari a 75 euro, ben ripagando, anche in termini di sostenibilità, l’investimento per la realizzazione del nuovo impianto: 30 milioni di euro.
Finora la rete geotermica di L’Haÿ-les-Roses, Chevilly-Larue et Villejuif ha prodotto 220 GWht l’anno, servendo 30mila abitazioni equivalenti (comprese scuole, due ospedali, aziende come L’Oreal), e con l’avvio della nuova centrale potrà incrementare la produzione fino a 300 GWht l’anno.
