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Teleriscaldamenti geotermici: stato della ricerca e nuove tecnologie

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Il secondo giorno dell’evento conclusivo di GeoDH, che si è svolto a Bruxelles il 22 e 23 settembre, è stato interamente dedicato alla “piattaforma tecnologica” a supporto delle reti di teleriscaldamento geotermico.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il 23 settembre, secondo giorno dell’evento conclusivo di GeoDH, che si è svolto a Bruxelles e che ha visto la partecipazione di tutti i partner coinvolti –per l’Italia il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, CoSviG- e di esponenti a livello europeo dei settori industriale, pubblico e della ricerca, si è tenuto il “GeoDH/Geothermal panel meeting (Thechnology platform)”.

L’incontro in cui gli esperti del settore hanno fatto il punto sulle tecnologie disponibili per favorire lo sviluppo in Europa di sistemi di climatizzazione geotermici, è stato suddiviso in tre sessioni in cui si sono affrontati i diversi aspetti dell’attuale “piattaforma tecnologica” e della ricerca ad essa collegata.

La prima sessione, è stata aperta da una tavola rotonda coordinata da Pierre Ungemach (Geothermal panel), in cui Philippe Dumas di EGEC ha illustrato gli aspetti tecnologici legati all’utilizzo dell’energia geotermica per il comparto termico (calore e fresco), e quanto è stato ottenuto -in questi termini- nell’ambito del progetto GeoDH.

Nicolas Fevrier (TP DHC+) ha poi presentato la “DHC+ Technology Platform”, la piattaforma tecnologica sui teleriscaldamenti ed i teleraffrescamenti, nata con l’obiettivo di fornire un quadro a scala europea volto a stimolare la ricerca e l’innovazione nel settore.

Le principali priorità di ricerca ed innovazione proposte sono tutte attività tese a favorire lo sviluppo di tecnologie che sappiano integrare diverse fonti energetiche e che siano in grado di coniugare l’offerta -attraverso la fornitura del servizio a livello locale- con la domanda, caratterizzata da differenti tipologie di utenza .

Nella seconda sessione, Susanna Galloni (CE-DG Ricerca) e Antonio Aguilo (EASME – Agenzia Esecutiva per le Piccole e Medie Imprese), hanno illustrato le misure a supporto dei progetti riguardanti la geotermia nell’ambito del programma Horizon 2020.

Sono quindi state descritte le varie possibilità in campo, partendo dalle azioni che finanziano la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, fino a quelle volte a creare condizioni di mercato favorevoli alla loro diffusione e l’assistenza alla realizzazione di impianti a basse emissioni di carbonio.

La terza ed ultima sessione della mattinata, coordinata da Christian Boissavy (AFPG), è stata dedicata alla presentazione di alcuni casi studio finanziati da NER300, uno strumento di finanziamento gestito congiuntamente dalla Commissione Europea, dalla Banca Europea per gli Investimenti e dagli Stati membri, per sponsorizzare progetti innovativi in campo energetico a basse emissioni di carbonio.

Le risorse per alimentare questo strumento finanziario derivano dall’accantonamento di 300 milioni di quote dei diritti di emissione (Emissions Trading Scheme) e dalla loro vendita sul mercato del carbonio.

Lo scorso 15 luglio la Commissione Europea ha annunciato i 19 progetti ammessi al finanziamento nel secondo ciclo, per i quali è stato messo a disposizione 1 miliardo di Euro, tra cui vi sono anche due iniziative nel settore geotermico.

Le prime due attività presentate a Bruxelles riguardano progetti dimostrativi per lo sviluppo della tecnologia EGS (Enhanced geothermal systems), per produrre calore ed elettricità.

Il terzo caso studio presentato, riguarda la realizzazione di un impianto a ciclo binario nel nord della Croazia, per la produzione combinata di elettricità e calore, estraendo dal sottosuolo acqua calda e gas naturale, in cui saranno reiniettate le acque utilizzate e la CO2 in volumi identici a quelli prelevati.

Il progetto sarà realizzato nella regione di Draškovec, vicino alla città di Prelog e genererà 3,1 MWe di energia geotermica attraverso un sistema a ciclo binario del tipo Organic Rankine Cycle (ORC).