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Tar Sardegna: stop alle norme ‘anti eolico’ della Giunta Cappellacci

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Impedire l’installazione di impianti eolici sul territorio regionale è illegittimo. Come del resto arrogarsi il diritto di svolgere in maniera esclusiva un’attività libera come la produzione di energia da fonte rinnovabili. Con queste motivazioni il Tar della Sardegna ha bocciato i provvedimenti contro l’eolico della Giunta Cappellacci

Fonte: ZeroEmission

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Stop alla guerra che la Giunta regionale sarda ha dichiarato all’eolico. Lo ha decretato il Tar Sardegna che ha accolto (in parte) una decina di ricorsi contro le norme che impedivano di fatto l’installazione delle turbine nell’isola riservandola esclusivamente alla Regione attraverso la partecipazione ad enti ‘ad hoc’ a capitale interamente pubblico.

Secondo i giudici amministrativi sardi, è illegittimo “limitare l’installazione di impianti eolici nel territorio regionale, in quanto fortemente impattanti sotto l’aspetto paesaggistico – ambientale ai soli impianti destinati a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda (autoproduzione e autoconsumo) e di riservare alla Regione autonoma della Sardegna la partecipazione al processo produttivo di tale energia attraverso enti strumentali o societari a capitale interamente pubblico”. Nelle sentenze depositate venerdì scorso il Tar Sardegna pone più volte l’accento sui principi costituzionali della libera concorrenza.

I ricorsi, contro le delibere 10/1, 10/2, 10/3 del 12 marzo 2010 e la 25/40 del primo luglio, erano stati presentati dalle società ‘Green Energy Sardegna’, ‘Das Villacidro’, ‘Pmb Engineering’, Energetica Sarda, l’associazione Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), ‘Fonteolica Srl’, ‘Fera Srl’, ‘Ravano Green Power’ e da una cordata composta da Frie El Spa, l’Anev (Associazione nazionale energia del vento), l’Ivcp Power 11, la Fw Power (che ne ha presentato anche uno autonomo), la Zefiro Energia, la Abn Windenergy, la Asja Ambiente Italia e la Windfarms Italia. Più nel dettaglio sono stati accolti i ricorsi contro le delibere 10/3 e la successiva 25/40 in materia di procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e la Regione Sardegna è stata condannata al pagamento delle spese processuale, quantificate in 5mila euro più Iva per ciascuno dei ricorsi accolti. Mentre sono stati rigettati i ricorsi contro le delibere 10/1 (Disegno di legge concernente ‘Costituzione della Società Sardegna Energia Spa’) e 10/2 (‘Realizzazione di impianti eolici off-shore nel mare antistante le coste della Sardegna’).

Grande soddisfazione da parte delle associazioni Aper e Anev, che hanno guidato la battaglia contro le norme ‘anti eolico’ della Giunta sarda. Per Simone Togni, segretario generale dell’associazione, le sentenze del Tar Sardegna, come lo stop alla riforma del Tica disposta dal Tar Lombardia, rappresentano un segnale positivo contro i tentativi di porre limiti allo sviluppo dell’eolico, fortemente penalizzato negli ultimi anni.