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Tagliare le bollette? Basta essere più efficienti

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In compagnia risparmiare è più facile
Il governo stanzia 800 milioni per ridurre i consumi del 20% in 6 anni

Fonte: Corriere della Sera/Corriere Economia

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Caldaie a condensazione, pompe di calore, teleriscaldamento, contatori intelligenti. La strada dell’efficienza energetica è aperta e il governo italiano stavolta sembra deciso a percorrerla fino in fondo, con l’entrata in vigore del decreto che attua finalmente l’ultima direttiva di Bruxelles in materia e stanzia oltre 800 milioni di euro per la missione quasi impossibile di raggiungere gli obiettivi europei, che a breve passeranno da un taglio del 20% entro il 2020 a un risparmio del 30% sui consumi energetici al 2030.
Gli incentivi
«L’efficienza energetica è un punto essenziale per recuperare competitività in un Paese che ne ha molto bisogno» rileva Federico Testa, ordinario di economia e gestione delle imprese all’Università di Verona e nuovo commissario dell’Enea, di fresca nomina per mano del ministro Federica Guidi. Con 2.700 persone impegnate sulle nuove tecnologie energetiche, l’Enea opera da trent’anni sul fronte dell’efficienza, affiancando chi vuole approfittare degli incentivi fiscali, variabili dal 55 al 65% a seconda degli interventi (efficienzaenergetica.acs.enea.it), ma anche le imprese che puntano a inserirsi in un filone sempre più redditizio. Il business dell’efficienza energetica, secondo le valutazioni dell’Enea, vale 24 miliardi di euro l’anno, sul mercato europeo, per l’attuazione della direttiva: un investimento che sarà più che compensato dai risparmi derivanti da minori costi per la produzione e distribuzione dell’energia (6 miliardi l’anno) e per acquisti di combustibile (38 miliardi l’anno). A questi benefici si aggiunge anche l’aumento indotto del Pil dell’Unione, stimato in 34 miliardi di euro al 2020, cui si associa la creazione di 400.000 nuovi posti di lavoro.
Il confronto
L’Italia non è posizionata malissimo rispetto ai partner europei: la nostra intensità energetica — cioè la quantità di energia necessaria a produrre 1.000 euro di Pil — è inferiore del 6,3% a quella tedesca e del 18,2% a quella francese, ma è superiore del 14,6% in confronto al Regno Unito. Perciò abbiamo ampio spazio per migliorare e le imprese nazionali hanno ancora qualche margine di manovra per entrare in un mercato che si annuncia molto interessante. «È qui che entra in gioco l’Enea», precisa Testa, deciso ad applicare a puntino la legge che affida all’ente il compito di mettersi al servizio della pubblica amministrazione, delle imprese e dei cittadini nello sviluppo di tecnologie avanzate per l’energia e l’efficienza. «La scommessa è sviluppare una filiera italiana dell’efficienza, rivitalizzando i distretti dedicati e i centri di eccellenza di cui l’Italia già dispone, altrimenti finiremo per regalare risorse alle imprese estere», spiega. Intenzione di Testa è concentrarsi soprattutto sulla missione di trasferimento tecnologico e lasciar perdere tutto il resto «superfluo», come ad esempio la base in Antartide. «Nell’ambito del processo di riorganizzazione degli enti di ricerca nazionali, dovremo acquisire i rami che rientrano nei nostri interessi specifici e cedere ad altri enti quello che non ha niente a che fare», prevede Testa. Un processo da portare a termine in tempi brevi.
Gli obiettivi
La prima sfida è stata appena lanciata dall’Authority per l’energia, che ha deciso d’installare entro fine anno nelle case degli italiani almeno 450mila nuovi contatori intelligenti per il gas, che andranno ad affiancare gli smart meter elettrici, di cui l’Italia è già pioniera in Europa, con 34 milioni di contatori installati. A partire da fine 2014, poi, l’installazione dei nuovi contatori gas elettronici tele-letti e tele-gestiti diventerà obbligatoria, in modo da raggiungere entro il 2018 il traguardo di 12 milioni di smart meter gas.
«Siamo pronti a partecipare allo sforzo collettivo verso l’efficienza energetica», commenta il presidente dell’Authority Guido Bortoni, che si trova chiamato direttamente in causa dal decreto di attuazione della direttiva europea, dove gli vengono affidate nuove funzioni sulla regolazione del teleriscaldamento e l’efficienza delle reti. «Dobbiamo cogliere l’occasione per fare dell’efficienza energetica un volano per lo sviluppo industriale e sostenibile», sostiene Bortoni, che la settimana prossima sarà al centro degli Stati Generali dell’efficienza energetica, nell’ambito dell’Efficiency Summit di Verona.
I progetti pilota
«Il regolatore deve operare come motore per l’innovazione, promuovendo la diffusione di tecnologie efficienti, anche grazie all’incentivazione di progetti pilota» insiste Bortoni, riferendosi alla sperimentazione sui contatori multiservizio, che prenderà il via a breve in nove grandi città italiane, per un totale di circa 60mila punti di fornitura coinvolti. I progetti sono finanziati con un mini-contributo di circa 10 centesimi l’anno per consumatore a livello nazionale, prelevato attraverso la bolletta del gas, e si propongono di sperimentare, in una logica da smart city, la possibilità di utilizzare un’unica rete condivisa per trasferire i dati sui consumi dai contatori di luce, gas e acqua ai diversi fornitori, una soluzione innovativa che consentirebbe di ridurre i costi, assicurando una gestione ottimale dei flussi di dati. L’efficienza energetica parte dalla digitalizzazione delle reti.