Home Cosvig Sulle emissioni vigila l’Amis

Sulle emissioni vigila l’Amis

577
0
CONDIVIDI
«Sparirà pure l’ammoniaca»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

Quel che conta, soprattutto, è ciò che esce dalla centrale, nei suoi costanti sbuffi di vapore. Un fumo bianchissimo e denso viene fuori dalle torri di raffreddamento, ma lascia al suo intorno gocce di boro, arsenico, ammoniaca. Dall’altro lato corre sopra i tralicci l’energia elettrica: in Toscana Enel produce 5,2 miliardi di Kilowatt all’ora annui nei suoi 33 impianti geotermici con investimenti dal 2005 al 2012 per 920 milioni di euro. Poi esce acqua fredda che viene reiniettata in profondità. Quindi escono i gas dirottati e “purificati” dall’impianto Amis. Quello di Bagnore, uno dei 23 in Toscana, di cui Enel detiene il brevetto, abbatte il mercurio e l’idrogeno solforato dell’80-85%. È l’idrogeno solforato che causa il caratteristico odore che avverte della presenza dei “soffioni”, ma il suo livello è molto al di sotto dei limiti di legge. «E lo sarebbe anche senza Amis – spiega Montemaggi – perché le emissioni degli impianti geotermici sono emissioni naturali che dipendono da come madre natura ha predisposto il serbatoio geotermico nel sottosuolo. Per cui, anche senza impianti di produzione, le emissioni si verificano in maniera naturale e distribuita: il mercurio è presente in Amiata a prescindere dalla geotermia e il suo significato tossicologico è comunque pari a zero».
Vi sono però altre sostanze che fanno drizzare le antenne: boro, ammoniaca. Non sono solo gli ambientalisti a preoccuparsene, ma anche Enel Green Power. «Abbiamo sperimentato a Bagnore 3, il mese scorso, dice il responsabile di Enel, uno strumento in grado di abbattere l’ammoniaca dell’80%. Ma c’è da verificarlo sul campo. Per mercurio e idrogeno solforato Amis fa il suo lavoro eccellente».
(f.b.)