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Strategia Energetica Nazionale 2017: gli scenari

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Lo scenario italiano tiene conto delle politiche attive già attuate, i cui effetti sono attesi anche per il periodo 2021-2030

Fonte: Arpat

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La nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN) è il risultato di un processo ampio e partecipato che ha coinvolto tutti gli stakeholder pubblici e privati del settore.

Alla prima fase di preconsultazione, caratterizzata da audizioni parlamentari, confronto con le regioni, workshop con esperti internazionali, incontri con associazioni di categoria, aziende, autorità, organismi pubblici, operatori di settore, è seguita quella di consultazione pubblica nel corso della quale sono stati ricevuti 251 contributi da cittadini (14%), aziende (25%), associazioni di categoria (28%), associazioni ambientali e consumatori (24%), mondo accademico, autorità pubbliche e società di ricerca (10%).

Un processo che si è caratterizzato per l’alto grado di partecipazione e condivisione e che, alla fine, ha trovato tutto concordi sulla necessità di accelerare il processo di rinnovamento del sistema energetico italiano per renderlo sempre più sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico e più sicuro dal punto di vista degli approvvigionamenti.

La Strategia parte dall’analisi degli scenari.

Lo scenario globale è caratterizzato dalla presa d’atto che il cambiamento climatico è diventato centrale nel contesto energetico mondiale. L’Accordo di Parigi e l’Agenda 2030 dell’ONU prefigurano un sistema di governance globale per la lotta ai cambiamenti climatici e l’accesso all’energia pulita.

Secondo le proiezioni del World Energy Outlook 2016, anche se in rallentamento rispetto agli ultimi 15 anni, la domanda energetica crescerà del 18% al 2030.

Per contenere i consumi finali il miglioramento dell’efficienza energetica avrà un ruolo chiave, ma molto ci si attende anche dall’incremento del mix energetico.

Si prevede che rinnovabili e nucleare aumenteranno la produzione del 2,5%, grazie anche allo sviluppo tecnologico. Attese anche riduzioni dei costi delle rinnovabili elettriche, potenziamento dei sistemi di accumulo, adeguamento delle reti. La produzione di gas dovrebbe aumentare del 1,5%, anche per le ingenti richieste di Cina e Medio Oriente, che porteranno al raddoppio della domanda globale nel 2040 e presumibilmente anche ad una diminuzione dei prezzi. La produzione di petrolio e carbone, già in flessione, si stima che diminuirà del 40% in zona UE e del 30% in USA. L’elettricità coprirà il 21% dei consumi finali.

Per lo scenario europeo, la Comunicazione della Commissione del 2011 sulla Roadmap di decarbonizzazione ha stabilito una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno l’80% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990, per garantire competitività e crescita economica nella transizione energetica e rispettare gli impegni di Kyoto. 

Con il Clean Energy Package del 2016 la Commissione ha reso noti i risultati degli scenari di policy al 2030 per i vari stati dell’Unione. Confermati gli obiettivi sulle emissioni di gas serra e sulle fonti rinnovabili, precedentemente indicati dal Consiglio europeo; si prevede lo sviluppo delle rinnovabili e del mercato elettrico almeno fino a quota 27% dei consumi energetici e il miglioramento dell’efficienza energetica almeno fino ad una riduzione del 30% dei consumi primari e finali.

La proposta di regolamento prevede che ciascuno Stato Membro si doti di un Piano integrato per l’energia e il clima che stabilisca obiettivi e misure nazionali sulla base di un’analisi della situazione corrente e degli effetti attesi da politiche e misure di settore.

Per lo scenario italiano, integrando le competenze disponibili presso diversi organismi pubblici specializzati in materia, quali RSEENEAISPRAGSEPolitecnico di Milano e altri, con il coordinamento del Ministero dello Sviluppo Economico, sono stati elaborati modelli, poi integrati con il coinvolgimento di numerosi organismi pubblici e privati con alcune variabili di input ai modelli stessi e al relativo andamento temporale.

Da qui lo scenario BASE, da cui ha preso avvio lo scenario SEN, funzionale al raggiungimento dei nuovi obiettivi.

Gli scenari SEN e BASE saranno oggetto di aggiornamenti e ulteriori sviluppi già nella prospettiva del Piano Integrato per l’Energia e il Clima, non solo per tenere conto di eventuali aggiornamenti delle ipotesi di base e dei più ambiziosi obiettivi delineati, in particolare sulle rinnovabili, ma anche per considerare le politiche attive che gli altri Stati membri adotteranno in attuazione del Clean Energy Package e gli eventuali nuovi orientamenti in materia di mix energetico, soprattutto negli Stati con i quali il nostro Paese ha interscambi energetici rilevanti.

Rispetto al BASE, lo scenario SEN tiene conto delle politiche attive già attuate, i cui effetti sono attesi anche per il periodo 2021-2030:

§  gli obiettivi di sviluppo delle infrastrutture di trasporto e logistica di cui all’allegato del Ministero dei Trasporti al DEF 2016;

§  il piano strategico nazionale della mobilità sostenibile destinato al rinnovo del parco degli autobus del trasporto pubblico locale e regionale, di cui alla legge 232/2016;

§  gli effetti di modalità di mobilità alternativa come car sharing e car pooling, in via di diffusione anche grazie a politiche adottate a livello locale;

§  per i trasporti sono stati considerati gli obiettivi del decreto legislativo 257/2016 di attuazione della direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi. Si tratta di obiettivi che prevedono, per esempio, che al 2030 il GNL dovrebbe coprire all’incirca metà dei bunkeraggi navali e il 30% del trasporto merci pesanti.

Per approfondimenti: Strategia Energetica Nazionale