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Stop dal Ministero della Cultura alla centrale geotermica proposta in Val di Paglia

Si tratta di un impianto da 9,9MW dotato di tecnologia binaria, per il quale la Regione Toscana ha già dato via libera al PAUR

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Si tratta di un impianto da 9,9MW dotato di tecnologia binaria, per il quale la Regione Toscana ha già dato via libera al PAUR


Come informa Irene Galletti, presidente del gruppo M5S in Regione Toscana, il ministro della Cultura ha firmato il ricorso presentato dalla Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo contro la centrale geotermoelettrica proposta da Sorgenia in Val di Paglia, un impianto da 9,9MW che nei giorni scorsi aveva visto l’approvazione del PAUR – Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (col parere contrario della Soprintendenza).

«La lezione che la politica di governo deve trarre da questo episodio è che il parere dei territori conta e che l’Amiata, terra bellissima e produttiva sotto molti aspetti, non è luogo di coltivazione geotermica», commenta nel merito Galletti, anche se sull’Amiata le centrali geotermoelettriche sono presenti dagli anni ’60, offrendo una via d’uscita sostenibile al declino della locale industria mineraria del mercurio, lasciando spazio (oltre alla produzione di energia rinnovabile) alla possibilità di una diversificazione economica che spazia dalle terme al turismo, dalla floricoltura all’agroalimentare di qualità.

Il progetto presentato da Sorgenia per la Val di Paglia è incentrato però su una tecnologia diversa rispetto a quella delle centrali flash gestite da Enel e già attive in Toscana, essendo caratterizzato da un ciclo binario ORC (Organic Rankine Cycle) senza alcuna emissione in atmosfera (ma con consumo di suolo e inquinamento acustico maggiori, a parità di potenza installata): una tecnologia ampiamente consolidata a livello internazionale ma non ancora applicata in Toscana, dove nelle aree di coltivazione geotermica attualmente attive si ritiene vi siano fluidi geotermici inadatti ai cicli binari per l’elevata temperatura e alta presenza di gas incondensabili.

La messa in opera della una centrale binaria in Val di Paglia permetterebbe dunque di valutare sul campo e a scala industriale la percorribilità di questa tecnologia, almeno in quest’area della Toscana; secondo le caratteristiche progettuali, quest’impianto potrebbe produrre circa 80 GWh/anno di elettricità e altri 160 GWh/anno di energia termica, questi ultimi da poter mettere gratuitamente a disposizione del territorio.