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Spalmaincentivi: varati i decreti attuativi

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Il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato i primi tre provvedimenti di attuazione delle norme previste nel Decreto Legge Competitività, nato con l’obiettivo di ridurre i costi delle bollette elettriche per le PMI

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

«Oltre al danno la beffa», aveva tuonato il Presidente di AssoRinnovabili, Agostino Re Rebaudengo, lamentando il fatto che il decreto attuativo che avrebbe dovuto disciplinare le percentuali di rimodulazione dell’incentivo previste dalla norma “Spalma incentivi”, atteso per il 1 ottobre ancora non era stato varato.
«Oggi –spiegava Re Rebaudengo- chi ha un impianto fotovoltaico di potenza superiore a 200 kW in Italia non solo si è visto decurtare l’incentivo retroattivamente, ma si trova pure nella condizione di non poter scegliere la modalità con cui gli sarà ridotta la tariffa, perché la disciplina attuativa di una delle tre opzioni non esiste ancora. Il tutto a meno di 50 giorni dal termine ultimo, fissato dal Legislatore perentoriamente al 30 novembre, per comunicare al GSE l’opzione di riduzione tra quelle previste dalla norma. L’operatore si trova così, di fatto, vincolato alla scadenza, ma nell’impossibilità reale di effettuare una scelta consapevole, fintanto che il Ministero non adotterà il decreto».
E alla fine il decreto è arrivato. Il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha infatti firmato i primi tre provvedimenti di attuazione delle norme previste nel Decreto Legge Competitività, nato con l’obiettivo di ridurre i costi delle bollette elettriche per le PMI. 
I decreti attuativi del cosiddetto “spalma incentivi” riguardano sia il fotovoltaico che le altre fonti rinnovabili. “Da queste prime misure –sottolinea il Mise in una nota- ci si attende una riduzione degli oneri di incentivazione dell’energia elettrica da fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili compresi in 500-700 milioni di euro l’anno, a partire dal 2015”.
Uno dei tre decreti “concertato con il Ministro dell’Ambiente Galletti e su cui si è espressa favorevolmente l’Autorità per l’Energia” spiega ancora il Ministero dello Sviluppo Economico, riguarda la rimodulazione volontaria degli incentivi all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Il decreto consentirà ai produttori da fonti rinnovabili, interessati a operazioni di rifacimento o ripotenziamento del sito, di ottenere un prolungamento di sette anni del periodo di diritto agli incentivi, con una conseguente riduzione dell’erogazione annua.
L’Autorità per l’Energia aveva espresso il suo parere favorevole lo scorso 2 ottobre chiedendo alcune modifiche allo schema di decreto.
Un secondo decreto riguarda le modalità di erogazione degli incentivi al fotovoltaico da parte del Gestore dei Servizi Energetici-GSE. Sulla base del provvedimento “ai produttori sarà riconosciuto, ogni anno, un acconto pari al 90%, calcolato sulla base della produzione effettiva dell’anno precedente, con saldo entro 60 giorni dall’invio delle misure sulla produzione effettiva e comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo”.
Il decreto disciplina inoltre le modalità di calcolo dell’acconto, le verifiche che il GSE è tenuto ad effettuare per evitare erogazioni indebite e la periodicità dei pagamenti, differenziata sulla base della dimensione degli impianti. Il decreto, spiega il MISE “consentirà di programmare e rendere più certe le erogazioni”.
Il terzo decreto regolamenta la rimodulazione degli incentivi agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW nell’arco dei venti anni “offrendo così ai produttori il quadro completo delle opzioni ai quali gli stessi produttori possono accedere” segnalano dallo Sviluppo Economico.
I decreti varati, conclude la nota del MISE, sono i “primi risultati di un intervento di più ampio respiro, che comprende misure, in avanzata fase di definizione, per rendere più efficiente il mercato elettrico e ridurre il peso di alcuni altri oneri gravanti sulla bolletta dell’energia”.