Giunge dalla penisola iberica una notizia che sta facendo il giro del mondo. La settimana scorsa il Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato il decreto (regio) proposto del Ministro dell’Industria, Energia e Turismo, José Manuel Soria, per una nuova regolamentazione dell’autoconsumo elettrico. Un cittadino che immette nella rete elettrica l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici installati sul proprio tetto, dovrà pagare una tassa per l’uso della stessa, contribuendo ai costi di allaccio e di ammortamento dell’infrastruttura di cui usufruisce.
Un ragionamento del tutto opposto, ad esempio, rispetto a quanto fatto in Germania, dove non solo l’accesso alla rete è gratuito, ma l’energia da fonti rinnovabili ha anche una priorità di immissione, perché installare pannelli solari è considerata attività di utilità sociale e infine al produttore viene pagato non solo l’importo relativo oltre alla quantità di energia immessa ma anche un ulteriore corrispettivo per il contributo ambientale.
La decisione viene (ovviamente) contestata dagli ambientalisti spagnoli e dalle imprese di settore che rinfacciano al Governo di aver ceduto alle pressioni delle lobby energetiche. Netta la posizione governativa per bocca dello stesso Ministro Soria, il quale ha rispedito al mittente le accuse di “pressioni” nell’imminenza della tornata elettorale (si ricorda che tra un mese si vota in Spagna) e ha rivendicato come il provvedimento intervenga finalmente a fare chiarezza sul “conto energia”.
Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Manifesto”, Soria, appena insediato, ha autorizzato la Repsol a trivellare davanti alle isole Canarie. Non c’è riuscito solo per la rivolta popolare sull’arcipelago e perché, fortunatamente, il petrolio trovato era di scarsa qualità e costosa estrazione. In tema di rinnovabili, il suo primo atto è stato emanare un decreto di moratoria delle installazioni di pannelli solari e pale eoliche, addirittura con effetti retroattivi. Ora completerebbe l’opera tassando l’energia solare. Un investimento in pannelli solari che con la precedente normativa del governo Zapatero si ammortizzava in un arco di circa 12 anni ora, con la tassa, ne richiederà quasi 18, paralizzando così il settore.