Sorgerà in Cina il primo impianto mondiale che produrrà energia elettrica grazie al solare termodinamico (Concentrated Solar Power – CSP) a Sali fusi e specchi parabolici. E porterà anche la firma italiana. La società perugina Archimede Solar Energy fornirà infatti i tubi ricevitori solari.
I primi 15.00 tubi dei complessivi 32.000 saranno consegnati entro la fine del 2015. Un progetto ambizioso, nato nel 2013 ma ormai prossimo alla fase esecutiva.
L’impianto sorgerà nel Qinghai Tibet Plateu, nella provincia di Gansu e si chiamerà Akesai Solar Thermal Power Plant (ASTPP). Avrà una potenza di 55 MWe e potrà anche conservare parte dell’energia: è dotato infatti di 15 ore di accumulo termico per produrre energia elettrica anche in assenza di sole.
Come funziona l’impianto? Si tratta di una vera e propria centrale termoelettrica in cui l’energia termica per la rotazione della turbina a vapore e la produzione di energia elettrica, si ottiene sfruttando l’energia solare tramite un sistema di collettori solari riflettenti parabolici.
Questi ultimi, grazie al cosiddetto “inseguimento solare” riescono a captare e concentrare costantemente la radiazione del sole su un tubo ricevitore che si trova sul fuoco della parabola.
Dentro il tubo si trova un fluido che si riscalda coi raggi solari fda una temperatura di 290°C a 550°C.
Sviluppata dall’Enea nel 2000 all’interno del progetto Solare Termodinamico Archimede, allora guidato dal Nobel Carlo Rubbia, la tecnologia dei Sali fusi verrà sfruttata dunque anche per il grande impianto cinese in sostituzione dell’olio diatermico.
La Archimede Solar Energy, con sede a Massa Martana, ha industrializzato la ricerca ENEA ed è l’unica azienda al mondo a produrre tubi ricevitori solari a sali fusi.
CSP nel mondo. Attualmente la potenza installata del solare termodinamico a concentrazione ha raggiunto quasi 4.1 GWe. La quota relativa ai collettori Parabolici Lineari è pari a circa 3,5 GWe, finora tutti ad olio.
