Sarà un venerdì di fuoco, il 19 giugno. Quel giorno, infatti, l’amministratore delegato di Smith Bits, Giuseppe Muzzi, sarà presente nella sede dell’Unione industriale pisana per presentare il piano industriale per la fabbrica di Saline di Volterra, faccia a faccia con le Rsu e i sindacati territoriali. La data è stata comunicata daivertici di Confindustria ai rappresentanti dei lavoratori in una riunione che si è svolta ieri mattina, in cui è stato chiesto anche di allentare le maglie del presidio per far uscire gli scalpelli prodotti e già venduti. Ma la risposta dell’assemblea dei dipendenti è stata negativa: «Prima vediamo il piano industriale e poi valuteremo cosa fare». Tempi allungati. Non c’erano grandi aspettative dall’incontro di ieri. Ci si aspettava la data della presentazione del piano, ma non che venissero fatti accenni a elementi dello stesso piano. E così è stato, anche se non si è trattato di un appuntamento banale. «Intanto abbiamo ricevuto la data della presentazione del piano – afferma Andrea Pagni, membro della Rsu – e poi perché abbiamo chiesto e ottenuto l’allungamento dei termini della trattativa sindacale a livello territoriale che scadranno il 25 giugno». Quando si aprono vertenze simili, infatti, si hanno 45 giorni di tempo per trovare una soluzione tra azienda e sindacati locali. Se l’accordo non arriva, allora si passa al livello successivo, quello ministeriale, che dura 30 giorni. In caso di un altro nulla di fatto, viene avviata la mobilità. «Cpsì potremo trattare con l’azienda senza la spada di Damocle della mobilità», riprende il sindacalista. Con il prolungamento dei tempi, infatti, la vertenza potrà durare 90 giorni, invece, dei 75 canonici. L’assemblea dice no. Un altro argomento della riunione è stato quello di allentare le maglie del presidio. E’ stata la richiesta avanzata da Smith Bits per bocca dei vertici di Confindustria che ha trovato i sindacati piuttosto decisi a rispondere picche. Un no abbastanza netto, ribadito anche dall’assemblea dei lavoratori che si è svolta nel pomeriggio. «Ci è stato chiesto perché effettivamente si tratta di un’azione che danneggia l’azienda – ha proseguito Pagni – Ma noi non abbiamo altre armi a disposizione che quella del blocco degli scalpelli. E’ stato inevitabile rispondere in maniera negativa, almeno fino a quando non vedremo il piano industriale. A quel punto decideremo cosa fare». Piano per il futuro. L’unico spiraglio positivo della riunione di ieri è stato, secondo quanto riportato dallo stesso Pagni, un concetto espresso dai vertici dell’Unione industriale pisana: «E’ un piano che richiede tempo per la stesura perché avrà scadenza nel medio-lungo periodo, non solo per un anno o due». Una frase che può raffigurare uno scenario positivo per la fabbrica di Saline di Volterra, anche se restano impresse nella mente le parole di Muzzi, nell’incontro al ministero dello sviluppo economico del 27 maggio, in cui disse che «il piano avrebbe tenuto conto del ridimensionamento di Schlumberger», la controllante di Smith Bits, «e delle effettive richieste di mercato nel settore degli scalpelli per le perforazioni petrolifere», attualmente in forte calo