SONO pronti ad incatenarsi, pur di strappare dalla scure di Schlumberger la fabbrica degli scalpelli. Le fasce tricolori dell’Alta Valdicecina ora si giocano addirittura la carta dell’azione choc. Una protesta singolare che i primi cittadini metteranno in scena il prossimo mercoledì mattina in quel di Saline, quando si incateneranno vicino al plesso scolastico della frazione. Protesta simbolica sì, ma di fortissimo impatto, che cadrà proprio nella settimana più calda della sentenza, a cavallo fra l’assemblea di lunedì prossimo, dove i lavoratori di Smith saranno chiamati a decidere se approvare, o meno, le proposte di tagli sfornate dall’azienda, e l’incontro clou fissato a Pisa per il prossimo 17 luglio. Da lunedì, aspettando la data fatidica del 25 luglio, rientreranno in fabbrica con il sistema della rotazione 122 lavoratori (suddivisi fra operai ed amministrativi). Intanto il sindaco Marco Buselli riprende carta e penna e scrive nientepopodimeno che all’ambasciatore cileno. Proprio a Saline, ricordiamo, fu costruita la «grande punta» che, nel 2010, riuscì ad aprire un varco fra le rocce e salvare trentatré minatori cileni rimasti intrappolati sotto terra. «Chiedo un gesto di solidarietà e riconoscenza ai lavoratori di Smith, azienda leader nel settore delle trivellazioni petrolifere che adesso, nella sede italiana, si trova in grosse difficoltà – si legge nella lettera del primo cittadino – saremo onorati se potesse esserci un riconoscimento ufficiale a questi lavoratori, dalle competenze e dalla professionalità altissima, da parte della Repubblica del Cile, in modo da sostenere la loro causa».
