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Smith Bits, torna il lavoro

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Un anno e mezzo fa l’azienda di Saline ha ridotto il personale di oltre cento unità. Ora l’industria petrolifera riparte e traina la produzione di scalpelli per perforazioni. Rientrano alcuni operai

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

Autore: Andreas Quirici

Prima il reintegro dei quattro che erano in cassa integrazione e ora sono in mobilità. Poi, a maggio, la chiamata di dieci lavoratori a tempo determinato quando sarà finito il contratto di solidarietà in atto. È la strana situazione vissuta dalla Smith Bits di Saline di Volterra dove un anno e mezzo fa c’è stato un drastico ridimensionamento della forza lavoro con oltre 110 uscite e 84 lavoratori rimasti. Ma che ora, dopo mesi di incertezza e poche prospettive nel lungo periodo, ha aumentato i volumi degli scalpelli per perforazioni petrolifere da realizzare. La situazione resta comunque delicata, perché è il mercato del petrolio a essere incerto e altalenante. In questa fase le previsioni parlano di un aumento del prezzo del barile e di una ripresa delle perforazioni, visto che torneranno a essere convenienti e vantaggiose per le aziende che le mettono in pratica. Di conseguenze, realtà come la Smith Bits sfruttano l’onda positiva realizzando strumenti per l’attività estrattiva. Da qui derivano le ore lavorate in più nell’azienda di Saline con straordinari e un’organizzazione del lavoro come non si vedeva da mesi ormai. Con la necessità di aumentare anche il numero di operai, malgrado siano stati persi interi reparti e particolari lavorazioni dopo la vertenza che aveva come slogan "No alla chiusura della Smith Bits" e che mobilitò l’intera Valdicecina. Il ritrovato ottimismo deriva anche dallo stallo in cui è calata la divisione americana dell’azienda che fa capo alla multinazionale Schlumberger. Dopo L’annuncio di voler chiudere lo stabilimento di Ponca City, considerato gemello di quello di Saline, e di centralizzate le attività produttive a Houston, resta solo la fabbrica toscana per realizzare scalpelli di grosso calibro necessari alle perforazioni nei grossi giacimenti di petrolio. Una situazione che ha generato, inizialmente, un cauto ottimismo a Saline. Anche se nessuno era in grado di stabilire se vi sarebbero stati effetti positivi sull’occupazione. Ora arriva la notizia della necessità di oltre dieci persone per la produzione che fa guardare al futuro con occhi sicuramente più sereni. E anche se è presto per parlare di ripresa e di avvenire più roseo, c’è sicuramente da sperare che la situazione di una delle fabbriche più importanti e significative della zona possa ulteriormente migliorare.