Home Cosvig Smith Bits, i sindaci in aiuto di lavoratori in situazioni difficili

Smith Bits, i sindaci in aiuto di lavoratori in situazioni difficili

578
0
CONDIVIDI
Le istituzioni cercheranno soluzioni alle emergenze sociali in attesa di avere notizie per gli 80 lavoratori da ricollocare

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

Una lista di ex dipendenti di Smith Bits da cui estrarre le situazioni familiari più difficili per trovare una soluzione sociale. È questo uno degli obiettivi principali dei sindaci della Valdicecina nei confronti di chi è uscito dalla fabbrica di Saline e che è stato ribadito nell’incontro pubblico all’ex circolo Dopolavoro della frazione di Volterra. «Sì – ha confermato il sindaco volterrano, Marco Buselli – riprenderemo i contatti con l’azienda per cercare di trovare soluzioni alle emergenze più difficili. Ma cercheremo anche di riavvolgere il nastro per avere il polso della situazione interna alla fabbrica e per le vicende che riguardano chi non è più al lavoro». Sono 114 quelli di cui Smith Bits ha ritenuto non avere più bisogno, lasciandone al lavoro 78. Di quelli usciti, otto hanno preferito rimanere in cassa integrazione per un anno, mentre gli altri 106 hanno preso i 50mila euro lordi (che al netto sono 38mila 500 euro) stabiliti dall’accordo con i sindacati come massimo valore della buonuscita. Di questi, tra 80 e 90 avranno bisogno del sostegno delle istituzioni per essere ricollocati, mentre il resto o ha già trovato un altro posto, oppure potrà sfruttare la mobilità per andare in pensione. Il passaggio in azienda da parte dei sindaci, però, non risolverà la situazione complessiva. Servirà solo per i casi più difficili. Mentre si aspettano notizie sia dal Ministero dello sviluppo economico, dove si dovrebbe riunire il tavolo per la nascita di un polo per la logistica del settore energetico con Eni, Enel e Schlumberger, sia dalla Regione, a cui gli ex operai di Smith Bits hanno chiesto di poter prolungare la mobilità. Una soluzione, questa, che potrebbe avere buone possibilità di andare in porto. «Siamo soddisfatti – ha detto Alessio Ticciati, uno dei più attivi tra gli ex dipendenti della fabbrica di Saline – perché abbiamo percepito attenzione e voglia di trovare una soluzione alle nostre situazioni. È vero che abbiamo preso la buonuscita. È altrettanto evidente che con 38mila 500 euro non si campa di rendita. Servono le alternative che, al momento, non ci sono. Restiamo comunque fiduciosi e positivi».