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Si allenta il blocco delle merci alla Smith

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Per non fermare completamente l’attività produttiva dello stabilimento di Saline, sarà concesso l’ingresso dei materiali, ma non l’uscita dei prodotti

Fonte: Qui News Volterra.it

Autore: Alessandra Siotto

Se fosse proseguito il blocco delle merci in entrata, in breve lo stabilimento della Smith Bits di Saline di Volterra sarebbe arrivato allo stop produttivo. Uno scenario che avrebbe potuto anche permettere all’azienda di mettere i lavoratori in libertà. Procedura che significa stare a casa e senza stipendio, senza il dovere da parte dell’azienda di ricorrere agli ammortizzatori sociali. 

Un aspetto, questo, che non era emerso al tavolo nazionale di ieri al Mise alla presenza di rsu, sindacati, sindaci, Regione, Ministero e vertici della Smith.
Per questo i dipendenti si sono riuniti nel primo pomeriggio di oggi, 28 maggio, in assemblea per decidere cosa fare in relazione a questo scenario.
"I lavoratori anche in questa occasione hanno confermato una grande unità – spiega la rsu Luciano Soldi – dopo la discussione in assemblea è stato deciso di rimuovere il blocco in entrata, ma non quello in uscita". "Si continuerà dunque a lavorare – aggiunge – abbiamo dimostrato grande compattezza e senso di responsabilità: non vogliamo essere noi a smettere di lavorare e a toglierci lo stipendio, tutt’altro: stiamo lottando per questo. Sarà l’azienda, qualora lo deciderà, a farci smettere di lavorare".

Resta quindi il presidio permanente 24 ore su 24 fuori della fabbrica di via Traversa. Entreranno le merci per permettere il prosieguo dell’attività, ma non usciranno, per il blocco, i prodotti finiti. Almeno fino alla presentazione del piano industriale, prevista entro due settimane, si andrà avanti così. 

L’assemblea di oggi dei lavoratori è stata anche l’occasione per le rsu di informarli in merito all’esito del confronto al Ministero che ha aperto uno spiraglio rispetto alla chiusura iniziale dell’azienda che era totale: Smith presenterà entro il 10 giugno un piano industriale e solo a quel punto si capirà cosa vuole fare davvero. Nell’attesa, rimangono invariati il presidio di protesta ma anche la funzionalità della fabbrica che si sta cercando di salvare dalla scure della chiusura. E resta ancora poco tempo: la procedura di mobilità terminerà il 10 luglio.