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«Senza geotermia sarà regressione»

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Una quarantina di aziende si schiera con Enel Green Power

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto – Pagina Amiata-Colline

Autore: NICOLA CIUFFOLETTI

Una buona parte delle imprese amiatine si esprime a sostegno della geotermia in Amiata. Sono circa 40: Tenci Tullio, Rossi Marcello, Bramerini Francesco e Figli, Vichi Angelo, Amiata Clim, Ctm, Ciaffarafà Teobaldo & C, Amiata Bitumi, Edilmonte, Dondolini Costruzioni, Cooperativa Boscaglia, Cooperativa Edilcoop, Baiocchi e Giuliacci, Cooperativa Prisma, Cooperativa Geoamiata, Cooperativa Silva, Cooperativa Tecnostrade, Cooperativa Val d’Orcia, Bachiorrini Paolo, Gaggi Domenico, Ciaffarafà Patrizio, Vichi Marcello, Pomi Roberto, Falsetti Ilario, Frl, Ciaffarafà Daniele, Loma, Rosati Gastone, 4 Mt, Severini AeG, Alfa Impianti, Guasconi Andrea, Elettrica Cappelletti, Biglietti Massimo, Rosati Davide, Bb Tecnoimpianti. Queste rappresentano un’importante fetta dell’artigianato locale, e vedono di buon occhio l’investimento e lo sfruttamento geotermico che Enel Green Power sta realizzando su tutto il territorio, ma non solo: individuano come prospettiva da percorrere lo sviluppo della geotermia e in particolare quella ad alta entalpia. «Le opportunità uniche dell’Amiata sono tutte legate alle risorse originali del proprio territorio: da una parte i prodotti di qualità e il turismo verde, dall’altra la produzione di energia geotermica. – Così gli imprenditori, che continuano –: tutte queste caratteristiche accompagnate da un tessuto imprenditoriale sano, hanno la necessità di convivere in maniera equilibrata per produrre valore per tutta la comunità. L’alternativa in cui anche una sola di queste componenti venga a mancare o sia messa in discussione, è il tracollo dell’intero sistema». Per gli imprenditori ciò significherebbe perdere centinaia di posti di lavoro: «significherebbe accentuare la migrazione ed un indebolimento della comunità. A fronte, infatti, della riduzione dell’investimento privato e del violento ridimensionamento dell’investimento pubblico, Enel ha acquisito una centralità economica straordinaria». In soldoni, Enel ha fatto girare l’economia malgrado quasi tutto in Amiata fosse fermo: «Negli ultimi 2 anni, molte imprese locali dei settori edile, movimento terra, manutenzione e tutela del territorio, impiantistica, carpenteria metallica e meccanica – affermano – che occupano alle proprie dipendenze 350 maestranze, hanno avuto l’opportunità di operare per Enel per un valore dei lavori svolti di circa 12 milioni. Enorme è poi l’indotto come ristoranti, bar, alberghi, distributori di carburanti e negozi in genere». Avanti dunque: «lo sviluppo della geotermia ad alta entalpia nell’Amiata è una prospettiva da percorrere – sostengono gli imprenditori – senza pregiudizi, continuando a mantenere alta l’attenzione per la salute delle persone ed anche dell’ambiente. Rinunciare a priori a questa opportunità vuol dire affermare una visione conservatrice che cerca di congelare un territorio per paura di misurarsi con il futuro ». L’appello è rivolto alle amministrazioni: «noi tutti chiamiamo le forze politiche, la Regione e tutte le istituzioni a riflettere e ad impegnarsi per governare. Le posizioni espresse per la sospensione dell’attività geotermica o addirittura per la chiusura provocherebbero – concludono – un fenomeno di regressione economica e sociale.