Una risorsa di acqua calda, individuata nel sottosuolo di San Casciano, con temperature di circa 80 gradi, potrebbe essere usata per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici. É quanto prospettano gli studi realizzati dal geologo incaricato dal Comune nell’ambito della definizione della variante al piano strutturale. Sotto San Casciano c’è un serbatoio che varia dai 1.300 ai 2.500 metri di profondità con temperature che vanno dai 50 ai 90 gradi. «Temperature ideali per un impiego ad esempio per serre o attività agricole — spiega il geologo Alessandro Marratzu — e per il teleriscaldamento, con enormi vantaggi in termini di risparmio economico e per l’ambiente». Un progetto, quello di collegare l’acqua calda ad una centrale termica, che «consentirebbe alle famiglie e al Comune — dice il vicesindaco Donatella Viviani — di riscaldare gli edifici in maniera naturale facendo a meno del gas metano». La vicesindaco ha anche annunciato che, «considerata la consistenza della fonte energetica scoperta, potrebbe esserci un’opportunità anche per l’eventuale nascita di impianti termali».
