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Rossi, per la Val di Cecina «uno sviluppo che si coniughi con il rispetto dell’ambiente»

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Il presidente della Regione intervenuto insieme alle istituzioni locali nel dibattito “Lo sviluppo produttivo ed occupazionale della zona”, organizzato dalla Spi-Cgil

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

La geotermia rappresenta in Toscana una fonte energetica rinnovabile in grado soddisfare circa il 27% del fabbisogno elettrico regionale, un asset culturale e turistico, ma anche un tramite in grado di catalizzare nuovi investimenti sul territorio. Una potenzialità su cui si è concentrato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, intervenendo a Pomarance –nel cui territorio ricade Larderello, la “culla” della geotermia mondiale- nel corso di una tavola rotonda che ha visto confrontarsi il sindaco Loris Martignoni, il responsabile Geotermia di Enel Massimo Montemaggi e l’Amministratore Unico di CoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) Piero Ceccarelli.

Durante il dibattito -sul tema “Lo sviluppo produttivo ed occupazionale della zona”, organizzato dalla Spi-Cgil-, il presidente Rossi ha dichiarato che sul sistema economico dell’Alta Val di Cecina la Regione investirà attraverso un progetto che punterà sul geotermico con altre centrali nell’arco di 5-6 anni, utilizzando insieme ad Enel il Fondo di rotazione integrato da risorse europee.

«Penso ad un piano su questa area capace di attrarre investimenti -ha proseguito il presidente- partendo dagli sconti sull’energia e dal riconoscimento di area di crisi non complessa, dalla capacità di utilizzare al meglio la ventina di milioni di euro che Enel versa nelle casse dei Comuni geotermici, oltre ai 10 che vengono dalla Regione. Magari a partire da una migliore viabilità».

Uno sviluppo dunque coordinato con i territori. Il Governatore toscano ha infatti sottolineato la propria disponibilità a creare un gruppo di lavoro per la Val di Cecina insieme agli enti locali e ad IRPET (Istituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana), in modo da focalizzare i problemi e le soluzioni da proporre: «L’Irpet -ha concluso Rossi- ci parla di un migliaio di posti di lavoro persi dal 2008 al 2010 nei dodici Comuni della Val di Cecina, ma anche di un recupero ad oggi dei 14.500 occupati nell’area come otto anni fa. Questo non significa essere fuori dalla crisi, ma dice che possiamo reagire puntando ad uno sviluppo che si coniughi con il rispetto dell’ambiente».