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Roma stoppa gli incentivi al fotovoltaico: a rischio 300 aziende in Maremma Il decreto Romani fa tremare installatori e clienti Un agricoltore: «Lavori già iniziati, sono rovinato»

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il decreto Romani che prevede la rimodulazione degli incentivi al fotovoltaico ad appena un anno di distanza dal 3º conto energia, sta mettendo in ginocchio le oltre 300 aziende che in provincia di Grosseto installano impianti fotovoltaici.

Fonte: Il Tirreno

Autore: MATTEO BACCELLINI

Qualcuno l’ha definito il decreto ammazza-rinnovabili. È il decreto Romani che prevede la rimodulazione degli incentivi al fotovoltaico ad appena un anno di distanza dal 3º conto energia. Così come è stato concepito, anche dopo aver eliminato il previsto tetto degli 8mila Mw, sta mettendo in ginocchio le oltre 300 aziende che in provincia di Grosseto installano impianti fotovoltaici.
Un esempio è la lettera-sfogo di una madre indirizzata al presidente della provincia Leonardo Marras. «Mio figlio, Pierpaolo Brilli, coltivatore diretto, è titolare di un’azienda agricola nel comune di Campagnatico – spiega Paola Naldini Brilli – Nel 2010 ha progettato la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 95 Kw completamente integrato, posizionato sui tetti di due nuovi capannoni agricoli, da costruire al posto di quelli da demolire».
Un giovane di 33 anni che ha considerato il fotovoltaico un’integrazione indispensabile del reddito dell’impresa agricola. «Il comune di Campagnatico nel 2010 – prosegue la lettera – gli ha rilasciato la concessione edilizia ed è stata accolta da parte dell’Enel la domanda per lo scambio sul posto». La domanda di contributo di 65mila euro è stata presentata attraverso Artea Toscana: a un istituto di credito, in più, è stato richiesto un finanziamento di 555mila euro per le opere da svolgere.
«L’opera è già iniziata, così come la realizzazione delle fondamenta di uno dei due capannoni agricoli. In più mio figlio ha ordinato i pannelli fotovoltaici per il tetto di un capannone. Ma per le conseguenze di questo decreto, l’istituto di credito ha bloccato il finanziamento. E adesso che dobbiamo fare? Non si capisce che il decreto getta nella disperazione famiglie che non sanno come far fronte ad impegni già assunti».
Quello che è accaduto al coltivatore diretto di Campagnatico, è una delle tante situazioni che si stanno accavallando nelle ultime ore. Cosa è accaduto? Che le banche finanziano la realizzazione in base alla redditività di impianti fotovoltaici: ovvero sugli incentivi e sui contributi concessi da Enel e dalla stessa Regione, tramite il governo centrale. Ma se da Roma il ministro fa marcia indietro, sostenendo che gli incentivi sul fotovoltaico gravano sugli italiani per 2 miliardi e mezzo all’anno, le banche si fermano e non concedono più mutui, mettendo nei guai chi ha investito in energie pulite.
In Provincia, a fine dicembre, erano stati autorizzati 55 impianti di medie e grandi dimensioni per una potenza installata di 28 MWp, ai quali andavano aggiunti gli 11,5 MWp acquisiti da Enel attraverso i piccoli impianti domestici, con 327 allacci alla rete effettuati solo nel corso dell’anno passato: 7,5 MWp in più sul 2009, corrispondenti ai consumi energetici di 3.000 famiglie.
«La decisione del Governo di ridurre ancora gli incentivi al fotovoltaico a partire dal prossimo giugno, ha precipitato nell’incertezza gli installatori che non sono più in grado di effettuare preventivi affidabili sull’ammortizzamento dei costi di realizzazione degli impianti – spiega in una nota il presidente Leonrado Marras – con le banche che hanno di fatto sospeso le istruttorie per la concessione dei finanziamenti. La scelta folle di penalizzare le rinnovabili per favorire il nucleare, infatti, minaccia di non rendere più conveniente l’installazione degli impianti fotovoltaici. Colpendo una delle poche attività d’impresa che crea sviluppo economico e dà lavoro, promuovendo la buona pratica ambientale della generazione distribuita. Pratica che contribuisce in modo determinante al raggiungimento dell’obiettivo del 17% della produzione energetica totale da fonti rinnovabili entro il 2020, stabilita dall’Unione europea»

La Provincia promette di stare vicina agli imprenditori “ecologici” e di voler dissuadere il governo dal compiere scelte che penalizzino le rinnovabili. «Ma chiederemo anche alla Regione un’attenzione particolare al fotovoltaico rispetto ai criteri che sta mettendo a punto con la delibera d’indirizzo di settore».