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Ristrutturazioni con i fondi Ue Incentivi all’efficienza energetica degli edifici pubblici

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Anche le amministrazioni locali possono accedere ai contributi. Scadenza il 4 dicembre

Fonte: Italia Oggi

Autore: Roberto Lenzi

Contributi fino al 75% per tecnologie di efficienza energetica nella ristrutturazione degli edifici pubblici. Anche gli enti pubblici possono accedere ai contributi per la ricerca e sviluppo previsti dal VII Programma Quadro. Diverse sono le misure di particolare interesse per gli enti pubblici attualmente accessibili. È attualmente aperta la Call FP7-2013-3 NMP-ENV-ENERGY-ICT-EeB del programma Cooperazione che finanzia progetti di ricerca in questo ambito.
Il progetto deve essere caratterizzato dalla trasnazionalità, interessare quindi almeno tre soggetti provenienti, ciascuna, da uno Stato membro e/o associato diverso. La scadenza della Call, che mette in gioco 116 milioni di euro di risorse, è fissata al 4 dicembre 2012. Gli enti pubblici possono richiedere contributi a fondo perduto che variano dal 50% al 100% della spesa a seconda del tipo di attività proposta.
Almeno tre soggetti per ciascun progetto
Il progetto deve essere proposto da almeno tre entità legali indipendenti provenienti da differenti Stati membri della Ue e dai Paesi Associati, tenendo presente che due entità legali non possono provenire dallo stesso Paese. Si richiede che i partecipanti facciano un accordo di consorzio. I paesi associati, che si vanno a sommare agli stati membri, sono Svizzera, Israele, Norvegia, Liechtenstein, Islanda, Turchia, Croazia, La Repubblica di Macedonia e Serbia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Isole del Faroe, Repubblica della Moldavia.
I progetti devono riguardare gli edifici pubblici
Il bando parte dal presupposto che gli edifici non residenziali e appartenenti al settore pubblico rappresentano un aspetto di valore in Europa e che a molti di questi servono soluzioni innovative per il riammodernamento, in quanto la loro efficienza in termini di energia è tipicamente bassa. La Call è rivolta a progetti che si propongano di studiare approcci sistematici che siano in grado di integrare le tecnologie più promettenti e i materiali, includendo per esempio: produzione di energia e accumulazione attraverso la combinazione di risorse ad energia rinnovabile e micro generazione a emissione zero di CO2 a livello di costruzione; uso dell’energia attraverso sistemi HVAC; illuminazione solida; soluzioni su misura indirizzate alla sfida di mantenere, dove necessario, l’estetica originale e le caratteristiche architettoniche; come nella nanotecnologia e nella promozione di materiali intelligenti, un comportamento reattivo e adattivo seguendo le condizioni interne ed esterne. Il progetto deve portare a ottenere soluzioni adeguate a edifici vecchi che devono essere provate come casi reali; deve risultare una riduzione di almeno il 50% nel consumo di energia contro i valori esistenti prima del rinnovamento e deve essere assicurata l’economicità; perciò, i costi di investimento associati devono rappresentare al massimo il 20% dei costi totali di un equivalente nuovo edificio nello stesso posto.
Ammissibili attività di ricerca, sviluppo e dimostrazione
Il progetto deve prevedere attività di R&S e innovazione, intese come le attività direttamente finalizzate alla creazione di nuove conoscenze, nuove tecnologie, e prodotti, tra cui il coordinamento scientifico. Sono ammesse anche attività di dimostrazione, intese come attività volte a comprovare la validità di nuove tecnologie che offrono un vantaggio economico potenziale, ma che non possono essere commercializzate direttamente. Sono anche ammissibili attività specifiche che non rientrano nei suddetti tipi di attività, quali formazione, coordinamento, networking e diffusione. L’attività di gestione fa parte delle altre attività.
Contributo a fondo perduto a maggioranza pubblico
Per le attività di ricerca e sviluppo tecnologico, gli enti pubblici possono beneficiare di un contributo a fondo perduto del 75% della spesa ammissibile. Le attività di dimostrazione sono invece finanziate al 50% della spesa. La copertura è invece totale per i costi relativi alle altre attività, compresa la gestione.