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Riqualificazione energetica in edilizia: la spinta arriva dal basso

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L’Osservatorio Nazionale sui Regolamenti Edilizi promosso da CRESME e Legambiente fotografa una situazione di lenta ma inarrestabile crescita nell’innovazione e riqualificazione energetica degli edifici inserita nei regolamenti edilizi comunali.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Sono arrivati a quota 1.003 i Regolamenti Edilizi comunali, individuati nel Rapporto ONRE 2013, nei quali si è intervenuti per introdurre nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali.

Un numero cresciuto in cinque anni (tanti sono quelli dall’elaborazione del primo rapporto dell’Osservatorio promosso da CRESME e Legambiente nel 2009), dell’80%: cresce il numero dei comuni (cinque volte di più rispetto ai 188 del 2008, mentre erano 705 nel 2010 e 855 nel 2011) che hanno modificato i propri regolamenti e in tutte le Regioni italiane c’è almeno un Regolamento Edilizio innovativo; crescono, infine, le tematiche affrontate.

Una novità nel rapporto 2013 consiste, infatti, nell’ampliamento dei parametri individuati per evidenziare le scelte inserite nei regolamenti.

«I regolamenti edilizi comunali –ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente– si stanno dimostrando un’ottima chiave di lettura per raccontare l’evoluzione verso l’edilizia sostenibile e strumenti preziosi per accompagnare l’innovazione in corso, per una corretta progettazione e per la realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico».

L’osservatorio ONRE (nato con l’obiettivo di raccontare questi cambiamenti e di mettere in luce innovazioni e limiti), ha voluto in questa edizione allargare la compagine che promuove l’osservatorio, per aprire un confronto con la filiera delle costruzioni, nell’ottica di approfondire il tema del miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente, riguardante l’obiettivo più consistente in termini quantitativi.

I parametri utilizzati nel rapporto seguono l’evoluzione registrata nei regolamenti edilizi, in cui i comuni hanno inserito un ampio ventaglio di temi e sottotemi per spingere, controllare e premiare l’innovazione.

Le misure analizzate riguardano dunque l’isolamento termico delle pareti e dei tetti, la tenuta dei serramenti, l’utilizzo di fonti rinnovabili, le tecnologie per l’efficienza energetica, l’orientamento e la schermatura degli edifici, l’utilizzo di materiali da costruzione locali e riciclabili/riciclati, il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche e delle acque grigie, l’isolamento acustico, la permeabilità dei suoli e l’effetto isola di calore, la possibilità di ventilazione meccanica, la contabilizzazione del calore, la certificazione energetica, le pompe di calore e le caldaie a condensazione.

«I risultati –ha spiegato Zanchini– dimostrano che l’innovazione sta andando avanti e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo buoni risultati».

L’isolamento termico negli edifici è un parametro che si ritrova almeno in un Comune per ogni Regione: sono 782 quelli che ne prevedono l’obbligo, promozione e/o incentivazione agli inizi dell’anno in corso. Altri Comuni che non hanno previsto l’obbligo indicano comunque limiti precisi da rispettare: sono 289 in Lombardia, che è la regione con il numero più alto, e 108 in Toscana, classificatasi al secondo posto.

Altro parametro presente nei regolamenti edilizi è quello relativo ai cosiddetti “tetti verdi”, quelli cioè realizzati con procedure e materiali volti a migliorare l’isolamento termico degli edifici, inseriti nei Regolamenti Edilizi di 328 Comuni: di questi, 22 lo pongono come un obbligo e altri 22 lo incentivano.

Per quanto riguarda i serramenti ad alta efficienza, sono previsti in 439 Comuni, dei quali 386 obbligano a rispettare specifici parametri di trasmittanza, mentre 64 incentivano miglioramenti nelle prestazioni.

L’isolamento acustico negli edifici è previsto da 303 Comuni: di questi, 220 prevedono un limite preciso alle emissioni acustiche da rispettare, 45 prevedono incentivi qualora si raggiungano livelli di isolamento acustico maggiori rispetto a quelli obbligatori.

L’attenzione all’orientamento degli edifici e alla protezione dal sole viene sempre più considerata come fondamentale per ridurre il fabbisogno di energia per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo: sono 475 (il 53% di quelli considerati) i Comuni che nei loro regolamenti affrontano il tema dell’orientamento e/o ombreggiatura delle superfici vetrate. In 324 Comuni i due requisiti sono obbligatori.

Il mantenimento della permeabilità dei suoli in caso di nuove edificazioni è elemento fondamentale per impedire l’incremento delle temperature nelle aree urbane noto come effetto isola di calore, che determina anche un conseguente ricorso a sistemi di condizionamento, aumentando quindi gli effetti negativi.

I Comuni che trattano la permeabilità dei suoli nei loro Regolamenti Edilizi, sono 212: in 147 casi s’impone un obbligo sulla percentuale di terreno che deve essere lasciato permeabile.

In 446 Comuni i regolamenti edilizi prendono in considerazione l’origine dei materiali e l’energia impiegata per la loro produzione: in 28 viene incluso l’obbligo della provenienza locale e in 50 vengono indicati incentivi per realizzare edifici con materiali riciclati.

L’utilizzo di fonti rinnovabili è ormai piuttosto diffuso e in ben 856 Comuni italiani si parla dell’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici. Di questi sono 638 quelli dove vige l’obbligo di installazione del fotovoltaico e 613 per il solare termico. In 22 comuni si obbliga l’installazione di pompe di calore ( alimentate con varie fonti ) in 165 si fa promozione e in 17 sono previsti incentivi.

In 200 Comuni viene espressamente richiesto di utilizzare la rete di teleriscaldamento qualora presente ad una distanza inferiore ai 1.000 metri. L’obbligatorietà della certificazione energetica per gli edifici è prevista in 441 Comuni e sono 38 quelli che prescrivono per i nuovi edifici e le ristrutturazioni l’obbligo di raggiungere almeno la classe B e 84 incentivano il passaggio da una classe più bassa ad una più efficiente.

Sono poi 251 i Comuni che si occupano della contabilizzazione individuale del calore con impianto centralizzato di produzione. Tra questi, sono 208 quelli che ne fanno un requisito cogente per i nuovi edifici o in caso di nuova installazione/sostituzione del sistema di produzione di calore.

L’adozione di sistemi di ventilazione meccanica controllata è prevista in 345 Comuni: l’obbligo è presente in 105 Regolamenti Edilizi, mentre in 30 casi il requisito è incentivato.

Il sistema dei Regolamenti edilizi sta dunque facendo notevoli passi avanti, quello che serve adesso, secondo Zanchini è «una regia nazionale che consenta di superare le troppe contraddizioni del quadro normativo italiano e i ritardi nel recepimento della normativa europea di riferimento, per raggiungere gli obiettivi fissati al 2021 quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento che, in ogni caso, dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. È indispensabile anche una strategia per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dando certezze per le detrazioni del 55% che terminerebbero a giugno e legando gli incentivi ai risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi energetici, aiutando così concretamente le famiglie».