È stata presentato a Milano Ecosistema Urbano 2017, l’annuale rapporto di Legambiente sulle performance ambientali delle città capoluogo di provincia realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.
All’interno del documento si dà conto dei progressi compiuti dal territorio per quanto riguarda la produzione di energia pulita: “in dieci anni il numero di Comuni in cui è installato almeno un impianto da fonti rinnovabili è passato da 356 a 7.978. Tutti i municipi italiani, cioè, ne hanno almeno uno e la progressione è stata costante (3.190 nel 2008, 6.993 nel 2010, 7.970 nel 2012) e oggi si sta ulteriormente articolando nell’uso delle diverse fonti”.
«Quella urbana – ha dichiarato la presidente di Legambiente Rossella Muroni – è una grande questione nazionale. Nelle città si gioca una partita importante, è qui che passa la sfida dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, della coesione sociale e dell’integrazione, della rigenerazione urbana e una parte della lotta ai cambiamenti climatici».
Al proposito, i dati raccolti nel rapporto del Cigno Verde testimoniano che “a rendere possibile un aumento della produzione pulita in Italia di 62 TWh in un decennio è stato proprio questo sistema distribuito tra tutti i Comuni: oltre 730mila impianti fotovoltaici, oltre 11mila tra idroelettrici, eolici, da biogas e biomasse, geotermici, oltre 4 milioni di metri quadri di impianti solari termici. Seppure con numeri ridotti rispetto al passato, anche nel 2016 è aumentata la diffusione per tutte le fonti – dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia ad alta e bassa entalpia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore – e per tutti i parametri presi in considerazione. La diffusione territoriale è la premessa per garantire che le rinnovabili possano direttamente rispondere (a km0 si potrebbe dire) alla domanda elettrica e termica di case, aziende, utenze, riducendo l’utilizzo della rete e integrandosi con altri impianti efficienti”.