L’Annuario statistico italiano pubblicato dall’ISTAT offre un articolato ritratto dell’Italia che possa favorire una lettura integrata dei fenomeni in atto, compresi i cambiamenti nel rapporto del Paese con l’energia prodotta e consumata. «La strategia europea per la promozione di una crescita economica sostenibile prevede infatti, tra gli altri obiettivi del Pacchetto Clima-Energia (i cosiddetti obiettivi 20-20-20), il raggiungimento della quota del 20 per cento di fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili. Per concorrere a tale obiettivo –ricorda l’ISTAT– l’Italia, secondo quanto stabilito dalla direttiva 2009/28/Ce, nel 2020, dovrà coprire il 17 per cento dei consumi finali di energia mediante fonti rinnovabili, una quota raggiunta e anche lievemente superata nel 2014, anno in cui l’indicatore ammonta a 17,1 per cento».
Nel corso dell’ultimo quinquennio l’apporto «delle fonti termiche tradizionali al soddisfacimento della domanda di energia elettrica si è ridotto dal 76,6 per cento della produzione lorda del 2010 fino ad arrivare al 63,0 per cento nel 2014», mentre parallelamente «è cresciuto il contributo delle fonti rinnovabili, ad oggi complessivamente pari al 43,1 per cento della produzione lorda totale, con un maggiore contributo della fonte idroelettrica (21,5%) del fotovoltaico (8%) e dell’eolico (5,4%).
«Le regioni –dettaglia l’ISTAT– in cui la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabile risulta più ampia in termini relativi sono, oltre alla Valle d’Aosta (100,0 per cento), Trentino-Alto Adige (92,7 per cento), Marche (86,9 per cento), Basilicata (85,3 per cento) e Umbria (81,2 per cento). All’opposto, risulta ancora poco diffuso lo sfruttamento di tale fonte energetica in Sicilia (23,2 per cento), Lazio (18,2 per cento) e soprattutto Liguria (9,2 per cento). La distribuzione sul territorio delle fonti rinnovabili evidenzia inoltre un maggiore sfruttamento dell’idrico nelle regioni montuose, della fonte eolica nel Mezzogiorno, del fotovoltaico nel Centro, mentre l’energia geotermica viene prodotta solo nella regione Toscana. Il complessivo contributo delle fonti rinnovabili alla produzione di energia elettrica cresce in maniera consistente nell’arco dell’ultimo quinquennio, con un incremento totale pari al 56,8 per cento».