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Rinnovabili, l’Umbria punta sull’energia geotermica

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L’Umbria punta a diventare una regione geotermica come la sua vicina Toscana: il territorio umbro in particolare a ovest del fiume Tevere, presenta buone possibilità di sfruttamento di questa risorsa a fini enegetici e per altri utilizzi, compreso quello termale. Un potenziale su cui l’Ente regionale umbro ha deciso ora di scommettere

Fonte: ZeroEmission.tv

Autore: ZeroEmission.tv

L’Umbria punta a diventare una regione geotermica come la sua vicina Toscana: il territorio umbro in particolare a ovest del fiume Tevere, presenta buone possibilità di sfruttamento di questa risorsa a fini enegetici e per altri utilizzi, compreso quello termale. Un potenziale su cui l’Ente regionale umbro ha deciso di scommettere per raggiungere i propri obiettivi in materia di energia verde. Il primo step in questa direzione è l’avvio di un progetto conoscitivo per lo “studio delle potenzialità geotermiche e geotermali dell’Umbria” che sarà attuato nel corso del 2012, in collaborazione con i Dipartimenti di Scienze della Terra delle Università di Perugia e di Pisa. L’iniziativa è stata illustrata oggi nel corso di un convegno al quale hanno partecipato ricercatori e docenti delle Università di Perugia e Pisa, rappresentanti degli Ordini professionali dei geologi e degli ingegneri, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, amministratori comunali.
La prima parte del progetto è dedicata alla caratterizzazione geologica, idrogeologica e idrogeochimica degli acquiferi del settore occidentale dell’Umbria e delle aree limitrofe, Toscana orientale e Lazio settentrionale, che presentano caratteristiche interessanti dal punto di vista geotermale. Nella seconda fase, ha spiegato Roberto Checcucci, geologo del Servizio regionale Risorse idriche e rischio idraulico, verranno presi in considerazione alcuni casi di studio ritenuti particolarmente significativi. In via preliminare, sono state individuate quattro aree di interesse: le zone a nord e a est di Torre Alfina; la zona di Stifone; le zone a sud del lago Trasimeno (tra cui quella di Parrano); l’alta valle del Tevere (Umbertide). Per queste aree verranno costituiti modelli geotermici di dettaglio, basati sull’integrazione di tutti i dati disponibili, elaborati con procedure e software informatici. Al termine dello studio, i risultati saranno pubblicati sul portale istituzionale della Regione e in un opuscolo divulgativo.
Lo studio delle potenzialità geotermiche e geotermali dell’Umbria costituirà una base conoscitiva anche per la redazione del prossimo Piano Energetico Regionale, che comprenderà la pianificazione delle aliquote di produzione di energia da fonti rinnovabili, e per la redazione del Piano delle acque termali. “In Umbria – ha ricordato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energie alternative Silvano Rometti, aprendo i lavori del convegno – abbiamo deciso di puntare su una politica energetica che valorizzi al massimo le fonti rinnovabili, con finanziamenti rilevanti e regole certe per chi voglia investire nel settore. Un impegno che la Regione persegue con misure di sostegno per i progetti di enti pubblici e imprese volti all’efficienza energetica e alla produzione di energia da fonte rinnovabile con risorse complessive per oltre 20 milioni di euro. La geotermia – ha proseguito – è una delle cinque fonti rinnovabili che intendiamo utilizzare". La Giunta regionale infatti assegna un ruolo significativo a questa fonte di energia pulita per il raggiungimento degli obiettivi al 2020. Un percorso già avviato con la Strategia per la produzione di energia da fonti rinnovabili 2011-2013 approvata nel luglio scorso che – ha spiegato la coordinatrice dell’Ambito regionale Ambiente ed Energia, Ernesta Maria Ranieri – prevede un incremento di circa 200 GWh entro il 2013, con una quota di 15 GWh dal settore geotermico, che attualmente non è ancora sfruttato. "Una stima prudenziale per il prossimo biennio – ha osservato – con l’auspicio che dopo il 2013 si possa raggiungere un valore maggiore sia sul piano della produzione di energia elettrica sia termica".
Intanto c’è già interesse da parte degli operatori del settore: sono infatti in corso di istruttoria da parte del Servizio risorse idriche e rischio idraulico della Regione due domande per il rilascio del permesso di ricerca geotermico nella zona che interessa i Comuni di Castel Giorgio, Orvieto, Castel Viscardo e Allerona. Inoltre è stata presentata una richiesta di permesso per Parrano, mentre per la ex concessione relativa all’area Torre Alfina – Castel Giorgio è in atto da parte del ministero dello Sviluppo economico l’istruttoria per l’attivazione di un impianto pilota. Dal canto suo, la Giunta umbra ha definito le procedure per il rilascio dei permessi di ricerca e, per disciplinare l’installazione degli impianti di scambio termico, nel rispetto del sistema idrico del sottosuolo e del corretto uso delle acque sotterranee, la Regione ha fissato i criteri per la realizzazione dei pozzi. La regolamentazione regionale definitiva, anche in base alla normativa nazionale di riferimento di prossima emanazione, sarà inserita nella normativa regionale per la captazione delle acque sotterranee.