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Rinnovabili, gli investimenti italiani e nel mondo secondo il rapporto Ren21

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L’organizzazione delle Nazioni Unite che riunisce governi, organizzazioni internazionali e ONG (Organizzazioni Non Governative) ha pubblicato il suo dossier annuale

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Le fonti rinnovabili presentano oggi costi competitivi con i combustibili fossili in molti mercati, e l’ultimo anno a livello globale è stato il migliore di sempre per la produzione di energia verde e  per gli investimenti globali di settore, che hanno raggiunto i 286 miliardi di dollari (+5% su base annua) nonostante il crollo dei prezzi dei combustibili fossili, la forza del dollaro americano e la continua debolezza dell’economia europea.
Il "Renewables 2016 global status report", il rapporto di Ren21 -organizzazione delle Nazioni Unite che riunisce governi, organizzazioni internazionali, ONG– sottolinea come, per il sesto anno consecutivo, le fonti rinnovabili abbiano superato i combustibili fossili in termini di investimenti netti in produzione energetica aggiuntiva. Una performance positiva, che deriva però da risultati disomogenei.
Nel 2015, gli investimenti nelle rinnovabili sono aumentati del 19% negli Stati Uniti, del 17% in Cina, mentre sono diminuiti del 21% nell’Unione Europea, dove passano dai 62,2 miliardi di dollari del 2014 ai 48,8 del 2015.
«Per investire ulteriormente sul settore dell’energia rinnovabile, creando posti di lavoro e benefici per la collettività, è necessario – commenta Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e clima di Greenpeace Italia – azzerare i sussidi alle fonti fossili». Per centrare gli obiettivi fissati dalla Conferenza di Parigi, e mantenere così l’aumento della temperatura globale sotto 1,5°C, il G7 ha promesso di eliminare i sussidi alle fonti fossili entro il 2025, ma «l’eliminazione dei sussidi alle fossili deve essere più rapida per raggiungere un futuro 100% rinnovabile prima che sia troppo tardi».
Per quanto riguarda l’Italia, al rapporto di Ren21 hanno contribuito il GSE e l’agenzia di consulenza Althesys, che di recente ha pubblicato l’Irex Report 2016: un documento dal quale già emergeva che  gli investimenti italiani nelle rinnovabili sono ammontati nel 2015 a 9,9 miliardi di euro, con un aumento di quasi 3 miliardi di euro rispetto all’anno scorso, ma soltanto considerando il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane di settore: il flusso di investimenti destinato allo sviluppo delle rinnovabili si è infatti abbondantemente trasferito ai Paesi emergenti.
La leadership dei governi, commentano in proposito dal WWF, continua a svolgere un ruolo chiave nel guidare la crescita delle fonti rinnovabili: «Siamo ancora il 5° Paese a livello mondiale per il fotovoltaico –ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Panda in Italia– grazie agli investimenti degli anni passati, ma lo scorso anno è stata aggiunta appena lo 0,3% di capacità in più. In pratica siamo fermi».