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Ricette per (com)battere la crisi: per la maggioranza degli italiani il futuro è rinnovabile

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La ricerca condotta da Lorien Consulting sulla sensibilità degli italiani presentata al “Forum QualEnergia?“, evidenzia che per i cittadini è possibile raggiungere l’obiettivo 100% della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili al 2050

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Le ricette per combattere la crisi esistono e sono credibili. É questo il bilancio delle tre giornate del VII "Forum QualEnergia?" che si è tenuto a Roma il 26, 27 e28 novembre all’Auditorium dell’Ara Pacis, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, in partenariato con Cobat. Tre giorni durante i quali si è discusso delle sfide che impegnano le imprese nell’attuale scenario energetico, in radicale trasformazione, che mette in connessione attraverso tecnologie innovative come l’Information Technology, gli aspetti più diversi dell’attività umana e del vivere civile.
«Rinnovabili, informazione, big data, edilizia innovativa, mobilità sostenibile e nuovi stili di vita si stanno interfacciando tra di loro offrendo soluzioni inedite che consentono di immaginare servizi integrati in grado di aumentare l’efficienza energetica, riducendo le emissioni, aumentando la qualità della vita con una migliore sostenibilità» ha spiegato Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e di QualEnergia. «Ora la sfida –ha continuato- è quella di far diventare pervasive e diffuse queste pratiche attraverso politiche attente ai cambiamenti che accompagnino i cittadini e le imprese lungo questo cammino».
La possibilità di percorrere questa strada risulta possibile anche tenendo conto dei risultati emersi dalla ricerca realizzata da Lorien Consulting in esclusiva per il “Forum QualEnergia?“  riguardo alla sensibilità degli italiani in merito alle tematiche ambientali ed energetiche.
I cittadini del nostro Paese si dicono disposti a maggiori sacrifici per ridurre l’impatto ambientale, nonostante la crisi, nel 63% degli intervistati e per il 51% l’asset vincente è rappresentato dall’agricoltura e dalla produzione alimentare di qualità.
Il dato più interessante riguarda il risultato sul tema degli interventi energetici e della lotta ai cambiamenti climatici. Il settore prioritario per lottare contro i cambiamenti climatici per la maggior parte degli intervistati è la conversione della produzione elettrica alle fonti  rinnovabili, al secondo posto si pone la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni dirette delle industrie e al terzo posto viene indicata  la riduzione del traffico merci su gomma. E risulta netta la  convinzione che hanno gli italiani circa il fatto che si possa centrare l’obiettivo del 100% d’energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2050.
La consapevolezza dei cittadini rafforza le ricette per combattere la crisi individuate al Forum, così come i dati del rapporto GreenItaly di Symbola e di Unioncamere,  ha sottolineato Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, intervenendo al VII Forum QualEnergia.
«La green economy ha un ruolo fondamentale sia per contrastare i mutamenti climatici, sia per rispondere alla crisi -ha detto Realacci- Lo confermano i dati del rapporto GreenItaly di Symbola e di Unioncamere: oltre 341 mila imprese, il 22%, dal 2008 hanno investito sull’ambiente, sono quelle che innovano di più, esportano di più e creano più posti di lavoro. Basti considerare che il 44% delle imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti esporta stabilmente, contro il 24% di quelle che non investono».
«E sono collegati alla green economy il 61% dei nuovi posti di lavoro prodotti quest’anno –ha continuato il Presidente della Commissione Ambiente– con una percentuale che arriva al 70% nel settore Ricerca e Sviluppo. Una prospettiva rafforzata dal consenso di larga parte degli italiani che, come evidenziato dalla ricerca presentata al VII Forum QualEnergia, vedono nelle fonti rinnovabili e nel risparmio energetico due settori strategici per vincere la sfida del clima. Anche per l’edilizia la via green è la strada giusta per tornare a crescere. Non a caso una delle misure anticicliche più efficaci messe in campo lo scorso anno è stato proprio il credito di imposta per le ristrutturazioni e l’efficienza energetica in edilizia: ha prodotto 28 miliardi di investimenti e 340 mila posti di lavoro».