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Record nello sviluppo sostenibile

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Le cose vanno bene a Chiusdino. Ma la crisi si fa sentire e amministrare un comune, sebbene di piccole dimensioni, sembra sempre più difficile.

Fonte: Corriere di Siena

Autore: Sonia Maggi

Dieci anni di governo retto da una donna di polso, Luciana Bartaletti, con Ivano Minocci vice per un lustro. Ora si sono invertite le parti: Ivano Minocci è il primo cittadino, Luciana Bartaletti il vicesindaco. Nel nome della continuità. Del resto per realizzare i progetti ci vuole tempo e a Chiusdino c’è voglia di fare in fretta per adeguarsi ad un’epoca che impone scelte rapide e decise.

Per cominciare, il paese è finalmente riuscito ad accorciare le distanze dal capoluogo. "Dopo il forte calo demografico subito negli ultimi trent’anni, negli anni Settanta Chiusdino contava 5000 abitanti, adesso siamo a quota duemila, – dice il sindaco Ivano Minocci – ci siamo stabilizzati, siamo riusciti a fermare l’emorragia del calo demografico perchè il pendolarismo è più sopportabile. Mezz’ora di distanza da Siena, grazie anche al tratto ‘raddrizzato’ di Frosini. E qui la vita costa meno, il mercato immobiliare è meno pesante e dunque molti, pur lavorando a Siena, abbiamo tanti occupati alla Novartis, risiedono nel comune".

La struttura commerciale regge, esistono ancora i piccoli negozi di vicinato, c’è la farmacia, il distributore, insomma una rete di servizi abbastanza comoda…

"Meno male. Anche se non nascondo che esistono delle difficoltà. Ma l’amministrazione cerca di proteggere le piccole realtà commerciali che sono indispensabili per potenziare lo sviluppo turistico. E’ cresciuta la ristorazione. E stiamo lavorando per incrementare i flussi sfruttando al meglio il gioiello San Galgano. Fino ad oggi era proprietà del demanio, ma ora abbiamo ottenuto definitivamente la gestione dell’abbazia e cerchiamo di combattere il turismo mordi e fuggi che ha caratterizzato il sito fino ad oggi. Stiamo cercando di creare una rete turistica fra Chiusdino e San Galgano in modo che la gente trascorra le vacanze nelle nostre zone. In un immobile restaurato accanto al Comune, grazie alla Fondazione Mps, realizzeremo un museo di arte sacra. Così chi va a San Galgano pagherà un biglietto dal prezzo simbolico che gli permetterà di estendere la visita anche al museo del paese. Occorre costanza per proseguire in questo percorso, anche perchè le risorse sono poche e di soldi ce ne vogliono".

Un comune che non è mai stato industrializzato.

"Non vogliamo l’industrializzazione, abbiamo rifiutato diverse offerte, come la localizzazione di fanghi e altro. Ci interessa potenziare l’agricoltura perché rappresenta la nostra storia e dunque puntiamo sulla produzione locale, sui mercatini, sulla filiera corta, degustazioni, la sala dei sapori della Valdimerse, insomma lo sviluppo dell’agroalimentare in linea con i progetti dell’amministrazione provinciale".

E poi?

"Chiusdino è per tradizione un paese di boscaioli e il bosco ceduo deve rappresenta ancora una risorsa, non solo per il legname ma anche per la green economy".

Chiusdino è uno dei pochi comuni che ha già avviato il percorso sulle energie rinnovabili.

"Puntiamo su arte e cultura ma anche sul nuovo, sulle energie da fonti rinnovabili. Su questo argomento non dobbiamo essere chiusi e impauriti. Dobbiamo aver il coraggio di osare, perseguire il progetto carbon fregi. Addirittura stiamo elaborando un nostro regolamento comunale sulle rinnovabili in modo che si possa procedere con chiarezza, senza tentennamenti o incertezze. Nessuna chiusura, vogliamo valutare i progetti e gestirli al meglio. Del resto fa parte del nostro passato produrre energia sfruttando la natura, limitando i consumi di carburante. Già agli inizi del novecento Chiusdino aveva l’illuminazione elettrica sfruttando la corrente fluviale del fiume Merse. E’ un primato di cui andiamo orgogliosi. All’interno della struttura agrituristica del Mulino Bianco, famoso per la pubblicità della Barilla, esiste ancora il vecchio generatore che sfruttava l’acqua del fiume".

Voi accogliete i progetti dei privati per impianti fotovoltaici?

"Certo. Abbiamo rilasciato il nullaosta a diversi progetti e lo faremo anche in seguito, dove non esistono vincoli e l’impianto non deturpa ed è realizzabile rilasciamo parere positivo".

Ad esempio?

"Il crossodromo è una delle ultime concessioni. Accanto alla pista sorgerà un impianto di pannelli solari. E poi esistono anche altri progetti in cantiere. Sono grato a chi ha lavorato nel passato per la buona conservazione del territorio, ma ben venga anche il nuovo, perché se ben gestito lo sviluppo è indispensabile per andare avanti. Non dobbiamo ingessare l’innovazione".

Il vecchio progetto della diga del Farma-Merse rappresenta un punto dolens del passato. "A proposito, probabilmente presto avremo in eredità dal demanio tutti quei terreni espropriati all’ epoca per la famigerata diga e quindi dovremo pensare come investire su questa vasta area, anche per riscattare un danno che è stato fatto alla comunità, senza alcun risultato. Se sarà possibile potremo investire anche sul campo delle energie da fonti alternative. Mi piacerebbe poter realizzare delle serre riscaldate con pannelli solari e alimentate a biomasse. Vedremo".

E sul fronte pubblico? "Esistono già progetti per collocare pannelli nei tetti delle scuole. Ed è in cantiere un teleriscaldamento a cippato nella frazione di Palazzetto. La centrale sarà realizzata dal comune e pi data in gestione. In fase di realizzazione anche il teleriscaldamento geotermico per gli abitanti di Chiusdino". Tante buone idee per il futuro, ma c’è qualcosa da temere?

"Purtroppo sono preoccupato per i tagli che impone il governo perché per fare investimenti occorrono risorse. Temo i tagli ai servizi perché ci mettono in ginocchio. Spero che i futuri assetti istituzionali rispettino i piccoli comuni e non sacrifichino l’idea delle funzioni associate. L’Unione dei Comuni è fondamentale, dobbiamo parlare di Valdimerse se si vuole andare avanti, nutrire un’ottica comune e una gestione allargata".