A dirlo, cifre alla mano, è il
rapporto “Global trends in sustainable energy investment 2009”,
commissionato dal Programma Onu per l’ambiente (Unep) e realizzato
da New Energy Finance, che evidenzia come dei 155 miliardi di dollari
investiti nell’energia “pulita”, di questi 105 miliardi siano
andati direttamente allo sviluppo di 40 GW di eolico, solare,
mini-idroelettrico, biomasse e geotermia. 13,5 miliardi di dollari
sono stati investiti in imprese per sviluppare nuove tecnologie. Le
cifre non comprendono i grandi impianti idroelettrici ai quali sono
andati altri 35 miliardi di dollari per produrre 25 GW.
In tutto
140 miliardi di dollari di investimenti per 65 GW di energia
elettrica a basse emissioni di carbonio, rispetto ai circa 250
miliardi di dollari spesi per produrre 157GW di nuova energia da
tutte le fonti nel mondo nel 2008. «Questo significa che attualmente
le energie rinnovabili rappresentano la maggioranza degli
investimenti e oltre il 40% della power generation capacity aggiunta
lo scorso anno» si legge nel rapporto.
Nel 2008 gli investimenti
nelle energie pulite sono stati 4 volte di più che nel 2004 ed hanno
superato il record del 2007 con una crescita del 5%, ma la crisi si
fa sentire: gli investimenti nelle energie rinnovabili sono calati
del 17% nel secondo semestre 2008 rispetto al primo, una tendenza che
prosegue anche nel 2009.
Ecco gli investimenti nelle diverse
energie rinnovabili secondo il Global Trends in Sustainable Energy
Investment 2009:
L’eolico ha attratto il più
alto numero di nuovi investimenti: 51,8 miliardi di dollari, l´1% in
più rispetto al 2007, confermando di essere l’energia rinnovabile
più matura e più sostenibile e di aver stabilizzato la sua
tecnologia per la produzione di energia. La posizione di leadership
dell’eolico continua ad essere sostenuta da investimenti finanziari
che permettono di aumentare la sua potenza installata in tutto il
mondo, con performance di crescita particolarmente evidenti in Cina e
negli Usa.
Il solare continua ad avere la
più rapida crescita tra le rinnovabili grazie ai nuovi investimenti
da 33,5 miliardi di dollari, più 49% rispetto al 2007, con un tasso
di crescita annuo del 70% tra il 2006 e il 2008. La crescita
dell’energia solare riflette l´allentamento della cosiddetta
strozzatura del silicio e il conseguente calo dei costi, che si
prevede sia del 43% nel 2009. Il finanziamento di progetti solari ha
avuto la più forte crescita nel 2008: 22 miliardi di dollari e più
71%.
Nel 2008 sono invece diminuiti del 9%
gli investimenti nei biocarburanti, calando a 16,9 miliardi di
dollari. Anche se la tecnologia sembra ormai assestata, in
particolare in Brasile, il settore sembra scontare il
sovra-finanziamento degli ultimi due anni e in particolare dei primi
mesi del 2007, seguito da un crollo dovuto all’effetto combinato
dei prezzi elevati dei cereali e del grano, alla riduzione del costo
del petrolio ed alla crisi alimentare. Gli investimenti sui
biocarburanti puntano ora alla ricerca sulla seconda generazione di
bioenergia da vegetali non alimentari, come le alghe, le crop
technologies e la jatropha. Nella seconda metà del 2008 gli
investimenti per lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti hanno per
la prima volta superato quelli per i biocarburanti tradizionali.
L’energia geotermica segna nel
2008 la più alta crescita per gli investimenti rispetto a tutte le
fonti rinnovabili: più 149% e nuovi 1,3 GW installati. A spingere il
geotermico i suoi costi competitivi a lungo termine per la produzione
di energia elettrica che, nonostante l´elevato costo del capitale
iniziale, lo hanno fatto diventare un polo di attrazione di
investimenti.
I nuovi investimenti privati per
l’efficienza energetica sono stati di 1,8 miliardi di
dollari, con un calo del 33% rispetto al 2007, anche se la cifra non
comprende gli investimenti effettuati da imprese, governi e
istituzioni con finanziamenti pubblici.
Comunque l´efficienza energetica ha
registrato i più alti investimenti di venture capital e private
equity dopo il solare, il che aiuterà le imprese sviluppare la
prossima generazione di tecnologie energetiche sostenibili in settori
come la smart grid. L´efficienza energetica ha ricevuto oltre il 33%
e circa 180 miliardi di dollari delle misure di incentivi “verdi”.
In totale nel 2008 le transazioni nel
settore dell’energia sostenibile, inclusi acquisizioni di imprese,
asset re-financings e private equity buy-outs, sono state di 223
miliardi di dollari, con una crescita del 7% sul 2007. Però il
capitale raccolto attraverso i public stock markets é calato del 51%
a 11.4 miliardi di dollari mentre i clean energy share prices sono
scesi del 61% durante il 2008.
Nonostante le turbolenze nei mercati
finanziari mondiali, il valore delle transazione del mercato globale
del carbonio è aumentato 87% nel corso del 2008, raggiungendo i 120
miliardi di dollari. Dopo l’approvazione del pacchetto 20-20-20
dell’Ue e il Kyoto compliance markets, sempre più Paesi stanno
mettendo a punto un sistema di “interlinked carbon markets” e
lavorano per un accordo globale all’interno della UN Framework
Convention on Climate Change (Unfccc).
Il segretario dell’Unep Achim Steiner
spiega che «Senza alcun dubbio, la crisi economica ha avuto un
impatto sugli investimenti nell’energia pulita. Mentre gli
investimenti nell’energia a bassa intensità di carbonio sono
calati del 2% negli Usa e la loro crescita è rallentata in Europa,
le buone notizie nel 2008 sono venute principalmente dai Paesi in via
di sviluppo. La Cina è diventata il secondo mercato più importante
del mondo per l’energia eolica in termini di potenza installata e
il più grosso produttore di pannelli solari e un aumento della
geotermia è in corso in Paesi come l’Australia, il Giappone e il
Kenya. Altri Paesi in via di sviluppo, come Brasile, Cile, Perù e le
Filippine, adottano delle politiche e delle leggi che incoraggiano
promuovono le energie pulite come parte di una green economy. Ad
esempio il Messico, global host della giornata mondiale
dell’’ambiente il 5 giugno, prevede di raddoppiare il suo
obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili al 16%, come
parte di una nuova politica energetica nazionale».
Per il 2009 bisognerà vedere cosa
accadrà con la crisi economica mondiale e con gli incentivi e i
pacchetti di stimolo specifici per molti miliardi di dollari dedicati
all´efficienza energetica ed all’incremento delle energie
rinnovabili.
Secondo Steiner «Questi “green new deals”
appoggiati da alcune economie, inclusi Cina, Giappone, Repubblica di
Corea, Paesi europei e Stati Uniti, contengono alcune serie
disposizioni per l’energia pulita. Questo contribuirà a sostenere
il mercato. Tuttavia, il più grande pacchetto di stimolo per le
rinnovabili può venire dal climate convention meeting dell’Onu a
Copenhagen tra poco più di 180 giorni. E’ qui che i governi devono
trovare, volenti o nolenti, un nuovo accordo climatico, che dia
certezza ai carbon markets, che possono avviare investimenti
innovative in tecnologie pulite e Verdi».