FINO a non molti anni fa si sarebbe abbassato una pesante leva con un movimento ampio e circolare. Ieri, invece, è bastato un semplice “click” con la punta di un dito per avviare una delle più grandi centrali geotermiche d’Italia e anche questo piccolo particolare dà il senso del livello di tecnologia di “Radicondoli 2”, la nuova centrale elettrica di Enel Green Power (la “costola” dell’azienda elettrica che si occupa di energie rinnovabili) che fa del piccolo centro senese uno dei maggiori poli geotermici d’Italia. Radicondoli 2 è, infatti, in grado di produrre 20 MW, che uniti ai 40 di Radicondoli 1 portano l’impianto a 60 MW complessivi di potenza installata.
In altri termini, il sistema geotermico radicondolese potrà produrre oltre 140 milioni di chilowattora, corrispondenti ai consumi di circa 55.000 famiglie, poco meno dell’intera popolazione della provincia di Siena. Qualche altro numero contribuisce a chiarire i concetti di “energia pulita” e di “risparmio energetico” attribuibili alla geotermia: incanalando i vapori del sottosuolo Radicondoli 2 è in grado di far risparmiare all’Italia l’acquisto di 55.000 tonnellate di petrolio all’anno e il mancato utilizzo di questa enorme quantità di petrolio farà si che si eviti di immettere nell’atmosfera ben 200.000 tonnellate di anidride carbonica. Iniziata a luglio 2009, la centrale è entrata in funzione quattro mesi prima del previsto, un risultato importante non solo per la produzione elettrica regionale e per l’ambiente, ma anche per l’economia della zona. A realizzarlo hanno, infatti, contribuito anche imprese e manodopera locali, che hanno condiviso l’obbiettivo di accelerare i tempi senza pregiudicare sicurezza e qualità.
LA CENTRALE è, infatti, dotata di un innovativo sistema di “telesupervisione” e di “telediagnostica” che permette il completo controllo a distanza e garantisce la prevenzione di eventuali anomalie nel funzionamento.
Il progetto è stato sviluppato con gli enti locali nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici, sia per la scelta dei tracciati dei vapordotti, che per la perforazione di tre nuovi pozzi e l’approfondimento di uno già esistente. Per l’amministratore delegato di Enel Green Power Francesco Starace «Radicondoli 2 è un significativo passo avanti per la crescita ulteriore della capacità geotermica italiana e una conferma della supremazia tecnologica e realizzativa dell’Italia e della Toscana nel campo delle energie rinnovabili».