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Raddoppio geotermia Hera a caccia del primo sì

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Oggi il via allo screening per le indagini esplorative nella zona di Pontegradella Zadro (Comune): favorevoli al progetto ma servono certezze sul giacimento

Fonte: La Nuova Ferrara

Autore: s.c.

Comincia l’iter per la trivellazione dei nuovi pozzi geotermici di Pontegradella. La richiesta di screening avanzata alla Regione da Hera, infatti, sarà analizzata in una prima riunione tecnica questa mattina, in Provincia, tra gli enti locali che devono formulare un parere sulla prima fase dell’operazione. Si tratta delle indagini strumentali, una sorta di radiografia del sottosuolo tra via Pomposa, via della Crispa e via della Pioppa, che devono confermare le convinzioni di Hera sulla presenza di un consistente giacimento geotermico in grado di raddoppiare la portata del teleriscaldamento ferrarese. Il progetto di Hera, che intende scavare tre pozzi (due di estrazione e uno di reiniezione) profondi circa 3 chilometri, è infatti basato su studi Agip di qualche decennio fa. «Noi siamo favorevoli allo sfruttamento della geotermia – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune, Rossella Zadro – perché i vantaggi sono notevoli e le reti di monitoraggio attorno ai pozzi di Casaglia hanno dimostrato che fenomeni di dissesto idrogeologico legati a queste attività non ve ne sono. Certo, vogliamo avere certezze sulla presenza e le caratteristiche della fonte geotermica». Il progetto di Hera prevede infatti anche la costruzione di una centrale a metano e di un polo fotovoltaico, che però dovranno essere solo di supporto allo sfruttamento dell’energia rinnovabile proveniente dal sottosuolo.

E’ probabile, quindi, il via libera alla fase di studio, dopo la quale ci sarà la richiesta per le perforazioni sperimentali vere e proprie, alle quali serve una Valutazione d’impatto ambientale: il Comune aveva chiesto di partire da subito con questa procedura, più complessa e ad evidenza pubblica, ma a Bologna si è preferito seguire l’iter normale.

Il progetto prevede di ampliare fino a 37.500 gli appartamenti equivalenti serviti dalla geotermia, rispetto agli attuali 22mila.