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Quinto conto energia: le associazioni del solare si mobilitano e la Commissione Ambiente della Camera lo boccia

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APER, ASSOSOLARE, IFI e AES e poi ANIE/GIFI, da tutte le associazioni che rappresentano le imprese dell’energia fotovoltaica arrivano proposte di modifica allo schema di Decreto sul prossimo sistema di incentivi. Negativo anche il parere della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Le associazioni APER, ASSOSOLARE, IFI e AES, che si sono presentate lo scorso 24 aprile a Roma all’incontro con gli organi tecnici della Conferenza delle Regioni, hanno espresso la necessità “di un intervento da parte delle Regioni per ristabilire, nei contenuti del Decreto sul V Conto Energia, quei criteri che vanno nella direzione della sostenibilità del settore, della salvaguardia degli investimenti in corso e della promozione dell’industria e dell’occupazione del nostro Paese“.

Il fotovoltaico –scrivono le associazioni in una nota- rappresenta un comparto che nell’arco di soli 5 anni ha creato oltre 120.000 posti di lavoro (diretti e indotti), la nascita di oltre 1.000 nuove imprese, ha generato un giro d’affari di oltre 15 Miliardi di euro e un contributo fiscale annuo pari a 1 miliardo di euro. A questi valori si sommano i benefici legati alla produzione energetica da fonte fotovoltaica, che oramai ha raggiunto il 7% dei consumi nazionali, al consistente risparmio di CO2 emessa e a virtuose opere di bonifica dei tetti dall’amianto, a beneficio della salute pubblica e della salvaguardia ambientale”.

Per le associazioni italiane del fotovoltaico APER, ASSOSOLARE, IFI e AES, “il Governo ha il dovere di ascoltare le proposte di uno dei pochi settori nazionali che in concomitanza con la crisi globale e il credit crunch ha generato valore per l’intero sistema Paese“.

Preoccupazioni per le ripercussioni economiche del comparto sono state espresse anche dall’associazione confindustriale ANIE/GIFI che rappresenta circa 200 aziende che operano nel settore, qualora non fossero apportate le modifiche da loro segnalate.

«Un V Conto Energia –ha dichiarato Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE– con i contenuti così come riportati nella bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, in un settore che è già stato fortemente colpito da numerose e penalizzanti modifiche negli ultimi 18 mesi, ha effetti fortemente destabilizzanti per l’intero comparto, in quanto contiene provvedimenti decisamente restrittivi per lo sviluppo del mercato e senza aperture a soluzioni innovative già esistenti che contribuirebbero ad una migliore integrazione del fotovoltaico nel panorama energetico nazionale».

Anche la Commissione Ambiente della Camera ha dato parere negativo e chiede al Governo di “modificare i recenti schemi dei decreti interministeriali recanti la disciplina degli incentivi per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi di politica ambientale assunti in sede europea e di promuovere il rafforzamento e il consolidamento di una filiera industriale integrata delle rinnovabili”.

Il parere votato dalla Commissione impegna poi l’esecutivo a “stabilizzare all’attuale livello del 55% le agevolazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, compresi quelli di edilizia residenziale pubblica”, estendendo le agevolazioni agli interventi per la messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico.

Le Associazioni italiane del fotovoltaico APER, ASSOSOLARE, IFI e AES, hanno condiviso una lista di otto punti che indicano come prioritari e urgenti per lo sviluppo del settore e la stessa cosa l’ha fatta ANIE/GIFI che ha inviato al Governo ed alle Regioni le proposte migliorative da apportare al V Conto Energia.

Nel dettaglio ANIE/GIFI chiede l’innalzamento del budget indicativo d’incentivazione a 7 miliardi euro/anno; lo slittamento al primo settembre 2012 per l’entrata in vigore del provvedimento; la tutela degli investimenti avviati per i grandi impianti in corso di costruzione e/o già connessi ma non a registro e per gli impianti iscritti a registro che non hanno comunicato la fine lavori; l’individuazione di opportune forme di incentivazione a sostegno e sviluppo dell’industria nazionale.

«Approvare senza modifiche il V Conto Energia –ha dichiarato il presidente di ANIE/GIFI, Valerio Natalizia– significherebbe vanificare gli oltre 5,6 miliardi euro/anno già impegnati per i prossimi 20 anni mettendo in discussione la sopravvivenza delle aziende italiane.”

Il mantenimento del tetto a 7 miliardi di euro è al primo punto delle modifiche richieste anche dalle altre associazioni.

Al secondo punto c’è la richiesta di limitare il meccanismo del Registro agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kWp, per non appesantire la burocrazia per gli operatori e gli utenti.

Si chiede poi di ripristinare il premio per l’utilizzo di componentistica Made in Europe,  quello sullo smaltimento dell’amianto, quello sull’efficienza energetica e l’innovazione, volti a promuovere in modo virtuoso lo sviluppo della filiera produttiva nazionale ed europea, la salvaguardia ambientale e gli investimenti.

Per l’entrata in vigore è richiesto un periodo transitorio di tre mesi dalla data di raggiungimento dei 6 Miliardi di Euro. Per quanto riguarda le tariffe si chiede di “prevedere una rivalutazione inflattiva sulla quota parte della tariffa omnicomprensiva, pari alla quota “energia” e si suggerisce di estendere la norma che prevede che le tariffe incentivanti siano alternative al meccanismo dello scambio sul posto, anche per gli impianti di potenza superiore a 200 kWp”.

L’ultimo punto delle richieste riguarda l’introduzione di “un bonus fiscale sugli utili reinvestiti in impianti fotovoltaici con tecnologia italiana”.