La bolletta elettrica è sempre più cara? Per l’Associazione dei produttori energia rinnovabile (APER), non è certo colpa delle energie rinnovabili. Nell’edizione 2013 del dossier Energie Senza Bugie (scaricabile a questo link) vengono infatti analizzati con attenzione gli impatti delle fonti rinnovabili elettriche nella bolletta energetica degli italiani, presentando i costi e i benefici legati allo sviluppo di fotovoltaico, idroelettrico, eolico, bioenergie e geotermia nel nostro Paese.
Il dossier smonta molte delle critiche sulle quali si basano i detrattori delle fonti rinnovabili e pone l’attenzione su importanti benefici legati alle FER, troppo spesso taciuti. Per esempio ricordando che il risparmio economico legato alle FER, che ci permettono di importare meno petrolio e meno gas, ammonta ad una cifra compresa tra i 30 e i 76 miliardi di euro annui. Inoltre, il Dossier è arricchito dalle divertenti vignette di Emilio Giannelli.
Il costo degli idrocarburi in bolletta. Il prezzo del petrolio negli ultimi 10 anni è lievitato del 300% e il gas del 400%. Per cui se oggi una famiglia tipo paga, per la bolletta elettrica, 524 euro all’anno anziché 338 (ben il 55% in più) la colpa non è certo delle rinnovabili. Infatti le voci connesse alle fonti fossili sono passate dal 31% al 57% del totale e gli incentivi alle rinnovabili sono solo il 13% della bolletta.
La generazione distribuita. Per Aper, inoltre, il nostro sistema energetico sta vivendo un’autentica rivoluzione. Fino a ieri avevamo solo pochi grandi impianti che immettevano l’energia sulla rete elettrica per distribuirla in tutto il Paese. Oggi invece questo modello è cambiato e sta ancora cambiando drasticamente: oltre 400.000 piccoli impianti alimentati dalle FER, la gran parte sorti per l’autoconsumo, sono stati realizzati in maniera localizzata su capannoni di piccole e medie imprese, centri commerciali, condomini, abitazioni private, aziende agricole, edifici pubblici.
La Strategia energetica nazionale. Pensare uno sviluppo "bilanciato" delle FER, basato sulle reti intelligenti che riducano i problemi tecnici legati all’approvvigionamento da fonti rinnovabili, è possibile. Il nostro Paese in questi mesi si sta dotando della Strategia energetica nazionale, che dà diverse indicazioni in tal senso, ma, secondo Aper, pecca purtroppo negli strumenti attuativi: "non è penalizzando le energie rinnovabili con la "gabella" dello sbilanciamento (cioè la multa che si vuole introdurre verso i produttori rinnovabili che non prevedono bene la propria produzione), ma piuttosto implementando un serio programma di miglioramento delle infrastrutture elettriche, ed eventualmente, introducendo premi al comportamento virtuoso maggiori delle eventuali penalizzazioni, che si costruisce una rete smart popolata da produttori altrettanto smart."
Liberalizzazione del mercato. Il settore delle FER è stato protagonista di un’incredibile processo di liberalizzazione di un settore, quello energetico, che tradizionalmente è stato caratterizzato dal monopolio pubblico o comunque da un ristretto oligopolio privato. Oggi sono 5.000 le nuove imprese di produzione di energia.
Spendiamo davvero tanto per le FER? E quali sono gli altri costi in bolletta? Aper pone l’attenzione sui molti costi che contribuiscono a far crescere a dismisura le bollette, per esempio il decommissioning ci costerà 20 miliardi di €. Inoltre gli incentivi alle "assimilate", il servizio di interrompibilità (un bonus dato ai grandi consumatori per la mera disponibilità a staccarsidalla corrente: di fatto non accade quasi mai, ma il bonus viene dato lo stesso) e gli interconnector virtuali (un meccanismo che consente ai grandi consumatori di comprare l’energia elettrica ad un prezzo molto più basso di quello di mercato: la differenza viene pagata con le bollette di tutti gli altri) costano altri 70 miliardi in 20 anni. Le vere rinnovabili nel 2011 sono costate 7,5 miliardi di euro, praticamente un decimo di quanto gli italiani si giocano in un anno in scommesse.
I vantaggi delle rinnovabili. Per Aper sono evidenti: un potenziale di 60 miliardi di investimenti nei prossimi 8 anni, 250.000 addetti al 2020 e una maggiore indipendenza energetica del nostro paese!