Il sostegno previsto per l’attività geotermoelettrica nell’anno in corso è pari a 63,1 milioni di euro, ovvero il 2,36% di tutti gli incentivi alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha aggiornato il contatore delle fonti rinnovabili, con le nuove stime in merito al costo degli incentivi per l’anno in corso: al 30 settembre 2021 il costo indicativo medio calcolato risulta pari a 2,677 miliardi di euro, un ammontare che va confrontato con il tetto annuale di 5,8 miliardi di euro e che «risente dell’incremento del prezzo dell’energia nel III trimestre 2021 e dei valori sui mercati forward, che ha generato una riduzione del costo indicativo e del costo indicativo medio».
Per quanto riguarda in particolare la produzione geotermoelettrica, il GSE stima che nell’anno in corso verranno erogati incentivi al settore pari a 60,9 milioni di euro da ex Certificati Verdi e 2,2 dagli incentivi introdotti dal Dm 6/7/2012.
Si tratta in totale di 63,1 milioni di euro su base annua, ovvero il 2,36% di tutti gli incentivi che il GSE stima di erogare nel 2021 alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico.
Quelli dedicati alla geotermia sono peraltro incentivi in progressivo decremento, come stabilito dalla normativa in vigore, mentre come noto il decreto FER1 sulle rinnovabili – pubblicato nella Gazzetta ufficiale 185, il 9 agosto 2020 – non contempla il rinnovo degli incentivi dedicati a questa fonte rinnovabile, che è slittato all’interno del decreto FER2 ancora in fase di elaborazione, nonostante le ultime indicazioni arrivate dal ministero della Transizione ecologica indicassero novembre 2021 come deadline.