Il fotovoltaico può fare molto per i Comuni italiani, aiutandoli a tagliare le bollette e a migliorare i bilanci. E gli enti locali possono fare molto per la transizione verso l’energia pulita, dato che mettere il solare sul tetto di scuole, palazzetti dello sport e altri edifici pubblici ha anche un forte valore educativo e che i Comuni hanno un potente strumento di promozione nei regolamenti edilizi comunali. Le municipalità italiane che se ne sono accorte sono molte, come si scopre consultando il capitolo dedicato nell’ultimo rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente.
Sono infatti 868 – si legge – i Comuni che hanno installato pannelli solari fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture edilizie, per ridurre i costi energetici di edifici pubblici come scuole, sedi amministrative, biblioteche, ecc. A inizio 2015 erano già 12 i Comuni in più rispetto allo scorso anno, per una potenza complessiva installata di 96,1 MW.
I Comuni con più fotovoltaico sui propri edifici
Tra le amministrazioni locali con la maggior potenza installata su strutture comuni troviamo il Comune di Verona con 6,1 MW di potenza installata distribuita tra i tetti di scuole e piscine comunali, rispettivamente per 991,78 e 209,48 kW. Un altro impianto solare fotovoltaico da 999,08 kW è installato sulla copertura dello Stadio Bentegodi, oltre ad un impianto da 3,7 MW installato sulle coperture degli undici capannoni del Consorzio Zai, costituito dal Comune di Verona, Provincia di Verona e dalla Camera di Commercio. Questo impianto tra i più grandi su tetti pubblici, è costituito da oltre 48mila moduli che ricoprono 37.300 metri quadrati di tetto, su una superficie di 71.440. L’energia prodotta ricopre il fabbisogno di 1.240 famiglie e corrisponde a una riduzione di anidride carbonica immessa in atmosfera di 1.850 tonnellate.
Al secondo posto troviamo invece il Comune di Cisano Bergamasco (BG) con 2,9 MW, seguito in terza posizione dal Comune di Bologna con 1,9 MW distribuiti su 27 impianti FV, di cui 21 per una potenza di 1,3 MW realizzati nel corso del 2012 sulle coperture delle scuole comunali. Tutti gli interventi sono inoltre mappati su una carta statica scaricabile dal sito del Comune.
I regolamenti edilizi
Una spinta alla diffusione del fotovoltaico (e del solare termico) è fondamentale che venga dall’integrazione in edilizia. Sono 979 i Comuni che hanno introdotto all’interno dei Regolamenti Edilizi Comunali l’obbligo di installazione di pannelli solari fotovoltaici. I parametri nazionali per la parte elettrica dei fabbisogni degli edifici prevedono l’installazione di fonti rinnovabili proporzionalmente alla grandezza dell’edificio.
In Emilia Romagna anche in questo caso si sono anticipati i requisiti nazionali del Dlgs. 28/2011 con prescrizioni ancora più ambiziose che sommano all’obbligo di 1 kWp per unità degli ulteriori requisiti minimi da raggiungere in termini di potenza installata rispetto alla superficie dell’abitazione.
Comuni esigenti
Sono molti i Comuni che mostrano di voler spingere la diffusione del fotovoltaico anche grazie al Regolamento Edilizio. Ad esempio in 6 Comuni si richiede l’installazione di solare fotovoltaico per più di 1 kWp: Collesalvetti (LI) e Dairago (MI) 1,2 kW, a Zogno (BG) e Sulbiate (MB) 1,5 kW e a Lanuvio (RM) 2 kW. Ad Offida (AP) la richiesta sale a 3 kWp per unità abitativa. Ad Arenzano (GE) viene richiesta una produzione annua minima di 1.500 kWh per unità immobiliare, raddoppiata se l’immobile è dotato di impianto per il condizionamento estivo.
Finestre fotovoltaiche obbligatorie
Infine dal punto di vista dell’innovazione è interessante quanto accade nei Comuni di Cesnate con Bernate (CO), Ordona (FG) e Montemurro (PZ) dove viene promosso l’utilizzo di celle fotovoltaiche per l’oscuramento delle vetrate nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni.
Un limite ai vincoli storico paesaggistici
Va segnalato infine come nel Comune di Bagno a Ripoli (FI) dall’ottobre 2014 è stata rimossa la limitazione per la realizzazione di impianti solari termici e/o fotovoltaici sulle coperture degli edifici di particolare valore e di valore storico paesaggistico e storico culturale. La delibera nasce con l’obiettivo di aumentare le superfici utili per i pannelli fotovoltaici e offrire nuove possibilità per realizzare installazioni di sistemi di produzione di energia sostenibile fatte salve le prescrizioni discendenti da eventuali vincoli ambientali, legati al rispetto energetico, e dal Piano di indirizzo territoriale (Pit) con valenza di piano paesaggistico, attualmente in regime di salvaguardia.