Ipotesi non campata in aria. Difatti, alla Regione è stata ufficialmente depositata una richiesta di verifica «di assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale» (Via) per ricerca di risorse geotermiche proprio nel territorio colligiano. Il decreto è del 4 agosto scorso.
Una società specializzata, sottoposta a direzione e coordinamento da parte di una grande ‘firma’ canadese dell’energia, di Vancouver, ha consegnato l’istanza alla Regione.
Oltre a Colle, il progetto di ricerca denominato ‘Mensano’ riguarda i comuni di Casole d’Elsa, appunto San Gimignano e Radicondoli (Siena), e Volterra e Castelnuovo Val di Cecina (Pisa).
Il piano prevede l’accertamento della presenza di serbatoi geotermici tramite specifiche prospezioni di superficie.
L’eventuale perforazione di pozzi esplorativi profondi – assicura la Srl tramite il decreto degli uffici toscani – “sarà oggetto di una nuova istanza”.
Ecco che cosa ci si propone, al momento, di eseguire ‘sul campo’: indagini geologiche, prospezioni geochimiche, prospezioni elettromagnetiche, rilevamento della sismicità ed altre accurate indagini attinenti i terreni. Progetto preliminare e studio preliminare ambientale sono depositati presso i Comuni e presso la Soprintendenza.
Entro 45 giorni sono possibili le osservazioni.
La geotermia contribuisce al 30% del fabbisogno energetico toscano.
Con questo possibile allargamento verso la Valdelsa, si punta ad incrementare notevolmente la percentuale. Con benefici anche economici in primo luogo per i Comuni che ospitano gli impianti. Sarà così per Colle? Non rimane che attendere come si evolve la pratica.
