Geo4P è il progetto pilota finalizzato ad ottenere la valutazione quantitativa delle risorse geotermiche a bassissima, bassa e media temperatura della Piana di Pisa, con l’obiettivo di testare ed elaborare metodologie e strumenti in modo sistematico e multisettoriale. Tra i partner anche CoSviG che, attraverso EnerGea, ne svolge anche l’attività di coordinamento tecnico-gestionale.
Oltre cinquanta sono stati i partecipanti (tra ingegneri, geologi, agenzie energetiche, imprese del settore geotermico, giornalisti, studenti, rappresentanti degli enti del territorio pisano oggetto di studio), all’evento che si è svolto a Pisa
«È un progetto importante per il futuro sviluppo della geotermia per le potenzialità offerte dalle risorse a bassa temperatura, sia in termini di possibilità di utilizzo, economicità, e ridotto impatto ambientale, sia come opportunità per l’innovazione tecnologica e la creazione di nuovi posti di lavoro» ha detto il direttore di CoSviG, Sergio Chiacchella presentando Geo4P.
Chiacchella ha poi parlato del ruolo che avrà CoSviG nel progetto ovvero quello di «disseminazione a livello locale dei risultati ottenuti, con il coinvolgimento di altri territori interessati alla sperimentazione, e di fornire casi studio». «Inoltre CoSviG –ha continuato il Direttore- sta curando le relazioni istituzionali con le amministrazioni comunali i cui territori ricadono all’interno dell’area di studio, perché utilizzino i risultati ottenuti da Geo4P e perché forniscano informazioni e dati utili a portare avanti le attività di progetto».
L’interesse delle amministrazioni nei confronti di Geo4P e dei suoi risultati è già stato manifestato da parte di alcune amministrazioni, attraverso una lettera formale con cui si impegnano anche a fornire le informazioni utili alle attività previste.
Nella descrizione del progetto Geo4P fatta da Loredana Torsello, di Energea-CoSviG, sono stati illustrati gli obiettivi ed i risultati attesi dello studio che interesserà in particolare il territorio dei comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme, Calci, Buti, Bientina, Vico Pisano, Calcinaia, Pisa, Cascina, Pontedera, Fauglia, Crespina, Lari e Ponsacco.
Loredana Torsello ha poi indicato le attività previste per ciascun partner firmatario del Protocollo d’Intesa, ovvero Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale Risorse Minerarie Energetiche), Regione Toscana (Direzione Generale Politiche Ambientali, Energia e Cambiamenti Climatici), Provincia e Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, CoSviG ed EnerGea, Agenzia Energetica Pisana, Acque SpA.
Un ampio gruppo di partner che lavoreranno alla definizione di una metodologia progettuale che potrà quindi –e questo è l’altro obiettivo di GEO4P – consentire di esportare le tecniche di analisi (geologiche ed energetiche) elaborate, per essere utilizzate in altri ambiti dalle caratteristiche similari a quelle presenti nella piana pisana.
Il progetto consentirà la valutazione del potenziale energetico-geotermico dei vari corpi acquiferi presenti nel sottosuolo della piana pisana, anche alle profondità più superficiali, e di identificare le zone più indicate per l’impiego e la coltivazione della risorsa geotermica attraverso le tecnologie più adeguate anche attraverso l’utilizzo di tecniche e strumenti sinora non utilizzati in maniera sistematica e multisettoriale.
Molti gli interventi degli altri soggetti partner, tra cui quella del responsabile scientifico del progetto, Alessandro Sbrana dell’Università di Pisa che ha illustrato le attività svolte e da svolgere presentando i primi risultati delle simulazioni 3D nell’area per una prima caratterizzazione della risorsa geotermica. A seguire Francesco Palmieri dell’OGS (Istituto Nazionale Oceanografia e Geofisica Sperimentale) che ha esposto le indagini gravimetriche in corso nella piana di Pisa, iniziate quest’estate e destinate a concludersi entro novembre coinvolgendo più di 800 punti nei 14 comuni dell’area di studio.
A Giovanni Testa il compito poi di parlare del ruolo della Provincia di Pisa, delegata dalla Regione Toscana al rilascio dell’autorizzazione a realizzare pozzi entro i 400 m di profondità finalizzati alla ricerca, estrazione ed utilizzazione di acque calde, per una potenza termica complessiva non superiore ai 2000 kW termici. La Regione Toscana, ha spiegato Testa, ha delegato alle province anche la competenza per le autorizzazioni per gli impianti connessi alla produzione di calore o energia elettrica con sistemi a ciclo binario ad emissioni nulle; deleghe che alla luce della recente riforma degli enti provinciali, non appare chiaro se potranno rimanere competenza di queste amministrazioni.
Nicola Cempini, di Acque SpA, ha posto il tema della possibilità di un contestuale sfruttamento idropotabile e geotermico della risorsa idrica, dato che nella piana pisana tutta l’acqua destinata all’approvvigionamento idrico civile è di origine sotterranea e che in alcuni pozzi si presentano condizioni simili a quelle rilevate nel campo pozzi di San Biagio Cisanello, dove a 200 m di profondità sono state rilevate temperature di circa 21°C, mentre la presenza di alcuni elementi disciolti dimostra un rimescolamento delle acque di falda con fluidi più profondi. La risposta per Cempini è affermativa a condizione che si studi in maniera adeguata l’acquifero e che i pozzi -realizzati in maniera da evitare impatti sull’ambiente circostante- vengano adeguatamente e costantemente monitorati in modo da impedire eventuali conseguenze sulla risorsa idrica.
Francesco Rizzi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha descritto i rapporti che un progetto geotermico dovrà avere sul territorio in modo da favorire l’utilizzo della geotermia da parte dei cittadini, mentre Dario Bonciani, di CoSviG ha spiegato come alcuni dei risultati ottenuti nell’ambito del progetto in via di conclusione GeoDH (volto alla promozione dei teleriscaldamenti geotermici e alla rimozione degli ostacoli al loro sviluppo in Europa), potranno essere utili ad alcune attività di Geo4P.
Le conclusioni della giornata sono state affidate a Franco Terlizzese, Direttore Generale Risorse Minerarie ed Energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha descritto il ruolo del ministero all’interno di Geo4P, ovvero, oltre a presiedere il tavolo di monitoraggio per l’attuazione del protocollo del progetto, fornire i dati del sottosuolo in proprio possesso. Terlizzese ha inoltre annunciato come il MISE sia già impegnato nella realizzazione di una mappatura completa a livello nazionale dei dati disponibili sulle risorse sotterranee, compresa la geotermia ed ha evidenziato il ruolo che sta assumendo il Ministero per promuovere questa fonte di energia rinnovabile nell’ambito del semestre di presidenza italiano.
La geotermia è considerata ancora come una “sorella minore”, ha detto Terlizzese, probabilmente anche perché i paesi geotermici europei sono tra i meno rilevanti in termini di peso politico; tuttavia, per quanto riguarda gli investimenti comunitari, la geotermia è stata inserita anche nel “Piano Junker” e quindi le prospettive a livello europeo sembrano essere ottimistiche per il settore.
Il prossimo evento del progetto Geo4P sarà nel 2015 a Roma proprio presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico.