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Pompe di calore geotermiche: a salvaguardia del clima…e dell’arte.

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Al via un progetto dell’UNESCO per l’utilizzo delle pompe di calore in edifici di pregio e musei.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

L’Ufficio Regionale per la Scienza e la Cultura in Europa dell’UNESCO, con sede a Venezia, sta collaborando con il CNR-ISAC (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima) per verificare, attraverso uno studio di caso e due virtuali relativi a edifici pubblici di pregio storico e/o culturale (preferibilmente musei dell’Europa suo orientale), la possibilità di utilizzarvi risorse geotermiche superficiali. La questione infatti è riuscire a comprendere se le applicazioni più innovative di questo tipo di tecnologia (i moderni scambiatori di calore) possano superare o meno gli stretti vincoli conservativi richiesti all’interno di contesti sottoposti a tutela.

Proprio per questo motivo è allo studio una nuova pompa di calore e un sistema di tubazioni sviluppate appositamente che, installate localmente, potranno essere telecontrollate sul posto da un consorzio in collaborazione con le singole autorità nazionali.

Si tratta del progetto Cheap-GSHPs Project, con un costo di quasi sei milioni di euro, di cui il nostro CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche è capofila in una vasta partnership che vede coinvolti soggetti pubblici e privati provenienti da 8 stati diversi (Italia, Romania, Germania, Belgio, Grecia, Irlanda, Francia e Spagna). L’iniziativa, sostenuta dall’UNESCO, è inquadrata all’interno del più ampio programma della Commissione Europea Horizon 2020.

Tra gli edifici di pregio che si candideranno, saranno considerati maggiormente idonei quelli la cui ristrutturazione o retrofitting è già stata programmata o è addirittura in corso. Questa circostanza fornirà infatti la possibilità di combinare tali interventi con gli interventi necessari all’adozione delle tecniche geotermiche innovative, oltretutto abbattendo del 20-30% le spese di installazione.

Per quanto riguarda l’Italia si parla del complesso di S. Croce a Firenze e del Museo del Vetro di Murano con il complesso circostante, che saranno oggetto dell’applicazione virtuale di queste tecnologie, volte a migliorare l’efficienza energetica e la conservazione delle opere d’arte (mobili e immobili).