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Piano investimenti della Asl sud est per l’Amiata

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I presidenti zonali e delle Società della salute Asl Toscana sud est hanno incontrato la direzione aziendale per fare il punto degli investimenti

Fonte: QuiNewsAmiata.it

Autore: QuiNewsAmiata.it

Alla riunione sono intervenuti, oltre ai sindaci rappresentativi, anche il direttore dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese dr Pierluigi Tosi e il rettore dell’Università di Siena professor Francesco Frati.

Nel merito, il piano degli investimenti 2016-2018 dell’Azienda Usl Toscana Sud Est prevede prioritariamente il completamento di quelli già avviati, gli adeguamenti finalizzati alla sicurezza, antincendio e sismica, gli adeguamenti utili ai fini dell’accreditamento delle strutture e il rinnovo/potenziamento del parco tecnologico in dotazione all’interno delle strutture ospedaliere e distrettuali.

L’importo complessivo è di 190 milioni di Euro per tutta l’azienda Usl Toscana Sud Est, di cui 37 destinati alle tecnologie sanitarie.

Si tratta di importi a trascinamento, il che vuol dire investimenti appena realizzati o in corso, affiancati da nuovi investimenti.

Per l’Amiata Senese, tra realizzati e in corso, gli investimenti valgono 12 milioni: chiuso l’ampliamento del presidio ospedaliero di Abbadia, la stessa elisuperficie, attualmente in corso ci sono le opere di riorganizzazione interna ed esterna e previsto l’inserimento della TAC. Sul territorio, realizzate le case della salute di Montalcino e Abbadia, resta l’adeguamento e il completamento di quest’ultimo edificio.

“Come dimostrano gli investimenti l’Azienda ha inteso completare e qualificare le strutture ospedaliere e distrettuali presenti in tutto il territorio di competenza – ha commentato Enrico Desideri direttore dell’Ausl Toscana Sud Est. – Anche la rete ospedaliera che oggi abbiamo presentato alla conferenza dei sindaci, va nella direzione di dare risposte appropriate ai cittadini. Tutti gli ospedali presenti verranno valorizzati secondo specifiche caratterizzazioni. In più il modello prevede l’attivazione di reti cliniche nell’ottica della costruzione di relazioni strutturate tra servizi che connettano ed integrino le specialità e le discipline. Quanto presente negli ospedali viene quindi maggiormente qualificato con questo modello che è basato sulla realizzazione di percorsi clinico-assistenziali, e legato alla valorizzazione delle specifiche competenze, in un assetto organizzativo volto alla forte integrazione tra tutte le strutture coinvolte.”

Nella rete ospedaliera che coinvolge, si integra e ha come riferimento l’Azienda ospedaliera delle Scotte, è fondamentale la gestione del percorso diagnostico terapeutico del paziente che viene ottimizzata definendo esattamente il ruolo che il singolo professionista è chiamato a svolgere, adattando maggiormente il sistema delle cure all’effettivo bisogno clinico della persona.

Il modello assistenziale di riferimento per assicurare percorsi integrati è rappresentato da team costituiti da professionisti di diverso ambito professionale e differente disciplina che si aggregano, andando a comporre un’unità formalmente identificata che opera con standard dichiarati in modo da poter assicurare risposte appropriate e tempestive. 

La facilità di interazione tra i professionisti sarà garantita dalla tecnologia, non ultima la cartella clinica elettronica. Questo permetterà agli specialisti di effettuare prestazioni nei vari ospedali e di condividere in modo interdisciplinare le informazioni cliniche per casi più complessi.

Nelle prossime settimane il presidente della conferenza dei sindaci Giacomo Termine incontrerà singolarmente le rappresentanze zonali dei sindaci per presentare più nel dettaglio questo tipo di organizzazione entrando nelle specialità aggiuntive che ogni presidio ospedaliero avrà, molte delle quali già in essere, come ad esempio la chirurgia programmata e ambulatoriale ad Abbadia San Salvatore.