Il sindaco di Piancastagnaio Fabrizio Agnorelli riceve il pubblico in una stanza di fortuna all’ultimo piano del palazzo municipale. I lavori di consolidamento della struttura non sono ancora ultimati e ovunque calcinacci e polvere. "Il clima che si respira non è bello", sospira, "purtroppo non si lavora bene". Le ragioni di tale situazione non dipendono però tanto dalle disagiate condizioni logistiche, quanto dalle recenti vicende giudiziarie. Una condanna (otto mesi per abuso d’ufficio in primo appello) e numerose inchieste in corso, non ancora concluse. Clima teso, pertanto, e tutt’altro che sereno. Nessuna intenzione di dimettersi. Per ora. La maggioranza è solida, compatta – sottolinea. Nessun problema politico, per ora. In questi giorni il comune di Piancastagnaio ha finalmente incassato la chiusura della vecchia centrale di Pc2 (la dismissione dell’impianto pilota, ormai obsoleto, era stata annunciata più volte negli ultimi anni) e la realizzazione del termodotto che condurrà il calore dalla centrale Pc3 (l’Asca) alla frazione di Casa del Corto. "Il termodotto è quasi ultimato", prosegue Agnorelli. "In questi giorni Enel sta effettuando le prove tecniche di pressione. L’accordo prevede che l’opera venga ceduta al comune. Vedremo con quali modalità. Cominceremo con un periodo transitorio di prova, anche per verificare il funzionamento. La normativa è sempre stata poco chiara e ora più che mai riguardo le municipalizzate. Credo, però, che molto probabilmente dovremo indire una gara". La stessa gestione dell’impianto di teleriscaldamento, la cui realizzazione non è comunque imminente, è da ripensare. È ancora in essere – ha spiegato il sindaco – la società Era spa, deputata alla gestione di servizi pubblici locali (approvvigionamento, produzione , trasporto, distribuzione e vendita di calore derivante da fonti di energia rinnovabile o da altre fonti energetiche) e opere connesse (promozione, diffusione e realizzazione di interventi e impianti alimentati da fonti di energia elettrica). "Ma dobbiamo verificare se, con la nuova normativa ( "manovra d’estate", ndr), potremo mantenere le municipalizzate, avendo il comune una popolazione inferiore a 30.000 abitanti. Se fossimo costretti, invece, a dare in gestione il servizio, allora faremmo una gara". "È già previsto che l’impianto del termodotto possa cedere calore geotermico lungo il percorso. In località Casa del Corto un ramo doterà di calore Floramiata e l’altro sarà a disposizione di altri utenti". Il calore sarà concesso a quanti ne faranno richiesta (laboratori e pelletterie, aziende agricole, agriturismo). Anzi, il governatore della Toscana Rossi – ha ricordato il sindaco – compenserà con incentivi chi farà uso di energie rinnovabili! E a farne incetta è innanzitutto Floramiata spa, la quale, oltre all’utilizzo del calore geotermico, intende installare un impianto fotovoltaico e sta per realizzare – sono state presentate le rispettive Dia – ben due centrali a biomassa (un Mw circa l’una), alimentate da olio di colza, combustibile vegetale!