“Salutiamo con soddisfazione l’esito positivo della Conferenza dei servizi della Regione Toscana e auspichiamo tempi rapidi per il passaggio alla fase autorizzativa vera e propria. Solo allora il riassetto dell’area geotermica di Piancastagnaio potrà diventare veramente realtà, con tutte le garanzie per la salute dei cittadini e del territorio, obiettivo primario, da sempre, delle istituzioni locali”.
Con queste parole Fabrizio Agnorelli, sindaco di Piancastagnaio commenta l’esito della Conferenza dei servizi della Regione Toscana sulla Valutazione di impatto ambientale che si è svolta ieri, mercoledì 23 febbraio a Firenze.
“Il parere favorevole della Regione – continua Agnorelli – apre la strada alla dismissione della centrale Pc2, vecchia, obsoleta e di forte impatto paesaggistico, e crea le condizioni per il massimo utilizzo del calore geotermico, sia per le attività industriali che per usi civili, a partire dal teleriscaldamento del paese di Piancastagnaio. L’esito della Conferenza dei servizi, infatti, completa il percorso avviato con la costruzione del termodotto, che porterà calore da Pc3 alla zona industriale di Casa del Corto, con ricadute positive sui consumi energetici delle aziende locali, prime fra tutte Floramiata. Il nuovo termodotto, costruito da Enel, sarà, poi, ceduto al comune. A questo si aggiunge l’impegno delle tre centrali più nuove, Pc3, Pc4 e Pc5, nel miglioramento continuo del programma di abbattimento di emissioni, anche se le strutture sono già dotate di appositi strumenti”.
“Ogni intervento sul fronte della geotermia – conclude Agnorelli – è sempre stato subordinato alla definizione e ai risultati di studi specifici, per garantire la massima tutela della salute pubblica e del benessere del territorio. Come ha ribadito il presidente della Regione, Enrico Rossi nei giorni scorsi, negli ultimi anni sono stati investite molte risorse per monitorare la situazione e compiere indagini approfondite. Da esse è emerso che non c’è alcuna relazione tra l’attività geotermica e lo stato di salute delle popolazioni e respingiamo, ancora una volta, gli allarmismi strumentali dei comitati”.
