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Petizione per sostenere le fonti rinnovabili (e la geotermia)

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C’è una parte importante dell’ambientalismo che chiede la revoca della moratoria della Regione Toscana

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Una raccolta di firme a livello nazionale chiede di annullare la moratoria di sei mesi per il rilascio di nuove autorizzazioni sulle fonti geotermiche in Toscana, proprio dove la Geotermia è nata. Secondo i firmatari della petizione chiamata "Smart Italy" questo stop «è un duro colpo al mondo della ricerca, all’industria ed ai posti di lavoro che si stavano sviluppando. Bloccare le imprese è un atto di pura schizofrenia legislativa» hanno dichiarato i promotori durante la conferenza stampa.

La petizione è stata presentata mercoledì in Regione dall’associazione Giga (Gruppo Informale per la Geotermia e l’ Ambiente) e dal Coordinamento nazionale Free (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica, cui aderiscono anche, tra le svariate associazioni, Greenpeace, Legambiente e Wwf). Tra i primi firmatari troviamo anche Jacopo Fo, Fabio Roggiolani (ex consigliere regionale e fondatore di Equologia.com) e molti dei docenti universitari che negli atenei toscani si occupano proprio di geotermia: tra questi spicca Riccardo Basosi, responsabile nazionale del governo italiano nella Ue per il piano climatico.

«Le imprese che hanno presentato permessi di ricerca –sottolineano i firmatari– hanno aderito ai protocolli di sostenibilità che le associazioni ecologiste hanno elaborato e si sono impegnate in un protocollo di intesa con la Regione Toscana firmato dal presidente Rossi a usare solo sistemi a ciclo binario e a reiniezione totale di fluidi e gas, per cui la beffa diventa doppia colpendo non la speculazione sul territorio di chi spara in atmosfera tonnellate di anidride carbonica ed inquinanti ma proprio coloro che hanno attivato ricerca ed investimenti per fare geotermia sostenibile».

Chiedendo che non si vanifichi «quanto di buono e di straordinario si era creato in questi anni con i conti energia che, sia detto chiaro e forte, hanno indirizzato verso le rinnovabili una frazione non superiore al 10% di quanto destinato in mezzo secolo alle fonti fossili», gli aderenti alla mobilitazione rivolgono dunque un appello a tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione (sia in Toscana che fuori) affinché sia ripresa «e non più solo a parole la strada dello sviluppo delle energie rinnovabili in sostituzione delle energie fossili partendo innanzi tutto dalla sburocratizzazione e dal ripristino della certezza del diritto».