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Per un’altra economia la sfida si fa sui valori

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L’articolo è una sintesi dell’intervento dell’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, in occasione del Sustainability day di oggi a Madrid.

Fonte: Il Sole24ore

Autore: Fulvio Conti

 

Gli avvenimenti del decennio che si è appena concluso hanno reso il tema dell’etica e della sostenibilità dell’agire d’impresa centrale per la strategia delle grandi multinazionali e per l’agenda politica. In un mondo che cambia sempre più velocemente, l’adozione e la promozione di valori etici e sociali, condivisi a livello locale e globale, sono ormai compiti imprescindibili per creare valore. L’etica del profitto, insostituibile nel misurare la capacità dell’impresa di gestire la migliore allocazione delle risorse in un contesto competitivo, oggi non è più sufficiente a sostenere la "licenza a operare" di qualsiasi attore economico.
La sfida per la costruzione di "un’altra economia" (come la definirebbe Paul Krugman) che garantisca il superamento dell’attuale congiuntura negativa, attribuisce alle imprese, specie a quelle globali, un ruolo di "attore sociale" inedito e fondamentale per poter creare non solo nuovo valore economico, ma soprattutto nuovi valori che consentano di ricostruire fiducia e affidabilità. Vi è quindi un singolare parallelismo tra l’evoluzione del pensiero sociale e quello degli studiosi di strategia aziendale. Vi è in entrambi la ricerca di una "dimensione mancante" che riconcili l’apparente contrapposizione tra agire economico e benessere delle persone.
Da queste riflessioni nasce la nuova visione organica del rapporto tra business e società, basato sull’integrazione sociale del ruolo dell’impresa, pianificato e rendicontato con gli strumenti della Corporate social responsability (Csr). Ovviamente nessuna azienda è in grado di risolvere tutti i problemi della società, né di sostenere i costi necessari per farlo, ma tutte devono selezionare e affrontare con responsabilità sociale i temi che più si intersecano con la propria area di business specifica. Così si può sviluppare un rapporto nel quale il successo dell’impresa e il successo della comunità, nella sua accezione più ampia, si rafforzano a vicenda. Di più: quando la sostenibilità entra a far parte della catena del valore dell’azienda e del comune sentire della collettività, e gli investimenti sono adeguati a sostenere questo impegno, la Csr diventa parte quotidiana dell’attività d’impresa.
Occorre essere sempre consapevoli che l’integrazione di business e sostenibilità rappresenta un processo e un traguardo. Il raggiungimento di una competitività sostenibile, infatti, è possibile solo con un impegno costante, come parte di una strategia di crescita basata su solidità finanziaria e redditività, sul coinvolgimento dei diversi attori sociali, su una politica di gestione delle risorse ambientali ben definita e condivisa.
In un mondo dove due terzi della popolazione non ha ancora raggiunto un adeguato livello di benessere, è responsabilità delle utility elettriche che l’energia di domani sia abbondante, a costi ragionevoli e rispettosa dell’ambiente. La ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica possono aiutarci a sciogliere questo dilemma.
Un comportamento socialmente responsabile impone, quindi, a chi si occupa di energia, di investire nella ricerca e sviluppo di tutte le migliori soluzioni che l’uomo sta sperimentando.
In un’economia globalizzata, alle imprese è affidata una grande responsabilità: guidare il cambiamento verso un domani nel quale la nostra prosperità dipenderà dall’innovazione che sapremo realizzare oggi, da un migliore impiego delle risorse e dalla centralità che daremo alla conoscenza, ai valori etici e di solidarietà che il nuovo secolo richiede.