Il bilancio 2018 certifica la bontà del percorso di rinascita intrapreso dall’azienda, che ha quasi raddoppiato i dipendenti e punta all’obiettivo carbon-free
L’amministratore delegato di Floramiata, Marco Cappellini, durante un incontro coi media a Piancastagnaio, ha presentato il primo bilancio utile per verificare l’andamento dell’azienda florovivaistica dopo l’ingresso della nuova proprietà nel 2017: il 2018 è stato «un anno sicuramente positivo, che ha evidenziato un utile di esercizio superiore ai 730.000 euro rispetto ai 568.000 dell’anno precedente».
Ma oltre la cifra a consuntivo c’è molto di più: 142 dipendenti con recenti inserimenti di giovani qualificati e laureati; oltre 6 milioni di investimenti pianificati; circa 8 ettari di nuovi spazi dedicati a vivai esterni con nuove serre e sistemi di produzione tecnologicamente avanzati; un nuovo e sofisticato software per la gestione delle fasi post produzione come la gestione del magazzino, la spedizione e la fatturazione; rafforzamento delle attività marketing e comunicazione.
Un quadro positivo che abbraccia anche il primo semestre 2019, con gli ultimi dati che vanno nella direzione di un costante miglioramento della redditività aziendale.
«Una crescita – aggiunge Cappellini – che va nella direzione auspicata dall’azienda, il nostro obiettivo rimane quello del 2021, anno in cui vorremmo raggiungere un utile di bilancio solo attraverso la gestione caratteristica, ovvero quella svincolata dai pur importantissimi benefici derivanti dall’utilizzo di energia rinnovabili. Una scelta approvata dal cda che punta, da quella data, a dedicare il credito d’imposta esclusivamente agli investimenti, del resto già iniziati sin dal nostro ingresso, anche in misura considerevole».
Oggi come nel prossimo futuro il ruolo della geotermia rimarrà dunque fondamentale per il progetto Floramiata, un polo florovivaistico nato in montagna che punta a diventare protagonista assoluto nel mercato delle piante tropicali grazie all’energia rinnovabile che arriva dal calore della terra.
Un percorso che ha visto compiersi nel febbraio di quest’anno una tappa importante, grazie all’importante addendum all’accordo per la cessione del calore geotermico firmato dall’ad di Floramiata insieme al responsabile Geotermia Enel Green Power, Luigi Parisi: la nuova intesa, alla cui stipula era presente tra gli altri anche il sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini e che rientra nel contesto della collaborazione esistente tra il Comune, la Regione Toscana, Enel Green Power e CoSviG, ha predisposto l’aggiunta di ulteriori 25mila MWh termici – forniti a prezzo agevolato – ai 150mila MWh fino ad allora erogati alle stesse condizioni: un totale dunque di 175mila MWh termici annui, prodotti in modo sostenibile, ed erogati a un prezzo di circa 10 volte inferiore rispetto al costo dei combustibili fossili.
Una sostenibilità che premia anche dal punto di vista occupazionale: rispetto ai 78 dipendenti iniziali oggi Floramiata ha una forza lavoro di 142 persone, per lo più residenti nell’area amiatina o zone immediatamente limitrofe, preferenza dell’azienda nella scelta dell’assunzioni: «Sono arrivati moltissimi curriculum – precisa Cappellini – anche da zone piuttosto lontane dalla nostra sede e questo per noi è una dimostrazione di come l’azienda stia riacquistando credibilità. Siamo soddisfatti di poter inserire nuova forza lavoro che, per nostra scelta, in presenza delle qualità ricercate, preferisce gli abitanti del territorio».
Per migliorare ancora l’azienda punta oggi con forza su due leve, comunicazione e sostenibilità, con iniziative e investimenti volti a rafforzare il legame tra territorio, azienda e prodotto. In quest’ottica è previsto, per la metà del prossimo novembre, un evento aziendale a “porte aperte”: «È per noi importante, anche attraverso i canali di comunicazione digitali offerti dal web, portare i clienti in Floramiata. Stiamo lavorando con molta attenzione all’evento di novembre dove ospiteremo clienti provenienti dall’Italia e dall’estero», spiega l’ad dell’azienda. Per quanto riguarda invece la sostenibilità la linea tracciata è chiara, grazie alla geotermia: l’impegno già messo nel mirino è quello di divenire la prima azienda florovivaistica carbon-free.