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Patto dei Sindaci a Terrafutura

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Si parlerà di “Temi e strumenti operativi per il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES)” il 20 maggio, a Firenze, nell’ambito di Terrafutura : mostra-convegno internazionale di buone pratiche di vita, di governo e d’impresa verso un futuro equo e sostenibile.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Le città consumano due terzi dell’energia fossile mondiale e sono l’origine del 70% delle emissioni inquinanti. Proprio le città, quindi come ha ricordato anche l’economista Nicholas Stern, sono anche «il punto da cui è più ovvio partire». E’ nelle città che si concentra la maggior parte della popolazione mondiale e lì si possono realizzare gli interventi più efficaci in materia di efficienza nelle imprese, nelle costruzioni e nei trasporti. Sarà nelle città, allora, che si potrà costruire la futura sostenibilità ambientale e sociale e dove potrà partire lo stimolo per realizzare una economia verde.

Ecco perché la Commissione Europea ha chiesto ai Sindaci delle città dell’Unione di anticipare gli obiettivi di sostenibilità che l’Europa si è data ed ha avviato l’iniziativa del Patto dei Sindaci.

I sindaci delle città che su base volontaria, si impegnano, con la firma del Patto, dovranno predisporre un Piano di Azione con l’obiettivo di ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino del 20% il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino del 20% l’efficienza energetica e che attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e sull’uso razionale dell’energia.

La risposta dell’Italia a questa chiamata della Commissione Europea è stata massiccia e ha portato all’adesione (a febbraio di quest’anno) di 602 sindaci e consigli comunali; quasi un terzo di tutta Europa, dove non arrivano a 2.200, e Genova è stata la prima a vedersi approvare dall’Europa il proprio Piano di Azione per l’Energia Sostenibile con tanto di pubblicazione a modello ed esempio sul sito ufficiale (www.eumayors.eu/home_it.htm).

Non basta quindi la semplice adesione e, infatti, proprio quest’anno sono stati sospesi dal Patto 24 comuni perché in ritardo nell’elaborazione del Piano. Dopo che il piano è stato messo a punto deve essere votato in Consiglio comunale e poi approvato dai tecnici della Commissione. Ogni due anni c’è la verifica e, ad ogni passaggio, si rischia l’espulsione. Proprio come una gara. Dove in palio c’è la sostenibilità del proprio comune e poi anche quella del pianeta. Una gara alla quale devono partecipare tutti, non solo le amministrazioni ma anche i singoli cittadini che devono essere coinvolti nella messa in opera di quanto si prevede nel piano. Ed è una gara che coinvolge grandi e piccoli comuni e che potrebbe davvero spostare le politiche energetiche partendo dal basso e rappresentare un’opportunità per recuperare benessere e rilanciare lo sviluppo economico sui territori.

Certo è che per innescare politiche locali virtuose c’è bisogno di investimenti, risorse finanziarie e piani di indirizzo nazionali che diano l’orientamento, che sono, purtroppo, mancati nel nostro paese.

Ma nonostante tutto, i buoni esempi non mancano e di questi si parlerà a Terrafutura, mostra-convegno internazionale di buone pratiche di vita, di governo e d’impresa verso un futuro equo e sostenibile, il prossimo 20 maggio.

L’appuntamento prevede una prima parte in cui si affronterà, in collaborazione con il Coordinamento Agende 21 Italiane, il tema della risposta delle città italiane ai cambiamenti climatici, con interventi volti a mettere in evidenza i sistemi di adattamento adottati, con politiche mirate dell’ uso del suolo, dell’utilizzo del verde, dei regolamenti urbanistici.

Si entrerà poi nel merito del Patto dei sindaci con la presentazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile del Comune di Firenze.

Seguiranno quindi interventi per mettere in evidenza le possibili strategie da attuare per utilizzare come risorsa energetica gli scarti prodotti dalle comunità: dalle biomasse da rifiuto al biogas e cippato prodotti dagli scarti agricoli; dal biogas prodotto dai rifiuti organici alla produzione microbica di idrogeno a partire da residui vegetali e dalle microalghe. Con l’esposizione da parte dei relatori, tra cui ricercatori di Università e istituti di ricerca e associazioni che operano nel campo delle FER, di tecniche in sperimentazione o già in corso di operatività.

Si parlerà poi di fonti di energia rinnovabile e di efficienza energetica negli edifici e sarà poi Loredana Torsello, del CITT a illustrare il network toscano per l’innovazione in campo energetico.

Presente all’incontro anche l’associazione Industriali della Toscana che metteranno l’attenzione sulle opportunità che possono emergere dalla creazione di una filiera sulle fonti di energia rinnovabile, che sino ad ora è stata, invece, relegata alla quasi esclusiva fase dell’installazione di tecnologie importate da altri paesi.