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Patto a tre, Ge investe ancora qui

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Domenica l’annuncio con il premier Renzi e Rossi, pronto un piano per Radicondoli

Fonte: Corriere Fiorentino

Autore: Giulio Gori

L’accordo storico è a un passo, da limare ci sono solo pochi dettagli. Annunci a metà, conferme sottovoce, condizionali: la scaramanzia la fa da padrona, nel momento in cui in Toscana stanno per arrivare centinaia di milioni di dollari da parte del colosso statunitense dell’energia, General Electric. A rompere gli indugi, ieri mattina, a Palazzo Sacrati Strozzi, è stato il governatore Enrico Rossi: «Domenica dovrebbe esserci la firma di un importante protocollo col presidente del Consiglio, Matteo Renzi», dice senza aggiungere particolari. Di che si tratta? General Electric è pronta a investire in Italia 600 milioni di dollari (550 milioni di euro) in diversi progetti; e, i rumors che circolano nel palazzo della Regione riferiscono che «ben oltre la metà sono destinati alla Toscana». Dal Nuovo Pignone, l’espressione fiorentina di Ge, malgrado le bocche cucite, il presidente Massimo Messeri spiega: «Diremo tutto domenica in conferenza stampa».
Una conferma, tanto più che dopo l’appuntamento per la firma e la presentazione del protocollo col premier è prevista una cena tra il governatore Rossi e l’ad di Ge, Jeffrey Immelt. Il progetto d’investimento di Ge prevede l’assunzione di 500 ingegneri a livello nazionale. Ma il cuore di tutto il piano ruota attorno all’ex sede dell’Enel di Radicondoli, la Sesta Lab, che conduce test di affidabilità sulle turbine destinate alle centrali elettriche.
Proprio il 21 aprile scorso, Enrico Rossi si era recato nell’azienda nel primo giorno della campagna elettorale per la sua rielezione a governatore; aveva tagliato il nastro alla nuova gestione dell’azienda: «Dobbiamo trovare una via di sviluppo che sia compatibile con l’ambiente e con il paesaggio, ma al contempo capace di produrre servizi e attrarre imprese», disse allora Rossi.
E ora sarebbe, per l’impianto di Radicondoli, un investimento da 105 milioni di euro per produrre una nuova famiglia di turbine. Il resto del pacchetto riguarderebbe investimenti sulla geotermia e soprattutto sulla ricerca; quest’ultimo fronte prevedrebbe lo sbarco di General Electric nell’area più delicata, ed economicamente in crisi, la costa, con un’importante rapporto di collaborazione con le università della Regione. Anche da Roma, arrivano conferme: per arrivare all’accordo «mancano solo i dettagli».