Alla presenza del Presidente della Repubblica del Kenya -Uhuru Kenyatta- sono stati avviati i lavori per la costruzione del più grande parco eolico al mondo nei pressi di Laisamis, 550 chilometri a nord della capitale Nairobi.
Il presidente ha così posato la prima pietra di un impianto che si preannuncia di importanza epocale per lo stato africano.
Il sito eolico sul lago Turkana si estende su 40.000 acri (162 km2), e sarà alimentato dal ‘Turkana Corridorwind”, una corrente d’aria proveniente dall’Oceano Indiano che soffia tutto l’anno. Il progetto sarà composto da 365 turbine in grado di generare 310 MW che, con un rendimento energetico stimato pari al 68%, lo renderà il più efficiente al mondo (la media delle fattorie eoliche varia dal 20% al 40%).
Una volta completato, si prevede possa coprire circa il 20% del fabbisogno elettrico del Paese. Tuttavia, il “Lake Turkana Wind Project” è solo una parte dell’ambizioso progetto del Kenya per raggiungere i 5.000 MW di potenza sulla rete nazionale nei prossimi tre anni.
Come molti paesi africani il Kenya è infatti dipendente in primo luogo dai combustibili fossili.
Il “Lake Turkana Wind Project”, a differenza della gran parte di iniziative energetiche che si sono sviluppate in Africa negli ultimi dieci anni, non è un progetto sovvenzionato da investitori cinesi, quanto piuttosto da un consorzio di imprese e fondi di sviluppo nord europei (danesi, finlandesi, norvegesi, olandesi, tedeschi e inglesi) che si è fatto carico del costo globale che, con i suoi 630 milioni di Euro è il più grande investimento privato nella storia del Kenya.
I record dell’impianto non finiscono qui. Una volta ultimato supererà Tarfarya (Marocco) che, con le sue 131 turbine, è attualmente il più grande parco eolico del continente africano. Non solo, ma superando anche il London Array (parco eolico offshore nelle acque territoriali della Gran Bretagna che può contare su ‘solo’ 175 turbine) diventerà a pieno titolo il più grande parco eolico sul pianeta.
